Gli amici-nemici spesso umiliano le persone, le manipolano, le lasciano fuori o si comportano in modi meschini, sia faccia a faccia sia sui social media. Questi finti amici invece di far sentire bene il coetaneo, come se fosse ben accettato ed inserito, possono portare un ragazzo, nostro figlio, a sentirsi male con sé stesso o con gli altri. I nostri figli hanno bisogno di aiuto per gestire, evitare o porre fine alle amicizie tossiche.
Gli amici sono di grande aiuto per apprendere abilità sociali ed emotive, sono di aiuto a far comprendere e sviluppare la sensibilità, i sentimenti e il benessere degli altri. Si possono raccontare tante storie a proposito della bellezza dell’amicizia, potremmo anche raccontare la storia dei nostri migliori amici di quando avevamo la stesa età ai nostri figli. Allo stesso modo possiamo raccontare il nostro rapporto con gli amici di oggi, diventando così un modello per formare e mantenere relazioni positive. Nostro figlio imparerà cos’è l’amicizia vera osservando le relazioni in cui c’è rispetto, empatia e modi positivi per risolvere i conflitti.
Per aiutare i nostri ragazzi ad evitare gli amici-nemici è importante parlare con loro a proposito dei coetanei che reputano amici. È bene chiedere informazioni su come questi ragazzi-amici si comportano con lui, di quanto lo facciano sentire bene, di quanto si prendono cura di lui, se lo includono nelle attività e se lo trattano con rispetto. Tutte queste domande sono finalizzate ad aiutare il nostro ragazzo a capire con quali persone potrebbe essere opportuno uscire e con quali no. È poi bene incoraggiare nostro figlio ad avere tanti amici provenienti da luoghi diversi, quindi non solo gli amici di scuola, ma anche nell’ambito dello sport, i figli degli amici di famiglia ed i vicini di casa. La varietà di opportunità amichevoli darà modo al ragazzo di capire quando un’amicizia sta diventando per lui non più positiva e poter guardare oltre.
La conoscenza degli amici di nostro figlio ci dà la possibilità di osservare in silenzio le interazioni sociali del ragazzo e di cogliere eventuali problemi. Potrebbe essere utile incoraggiarlo ad invitare gli amici a casa. Inoltre, sentendosi sicuro e a suo agio in casa propria, è meno probabile che accetti un cattivo trattamento da parte dei suoi amici-nemici. In questo modo diamo a nostro figlio la possibilità di risolvere da solo i problemi di amicizia prima di intervenire. Inoltre, è bene essere preparata alle conseguenze della fine di un’amicizia tossica. Il nemico-amico potrebbe provare a rendere la vita difficile a nostro figlio. Se dovesse accadere, deve essere contattata la scuola o l’organizzazione in cui si verifica il bullismo e ovviamente deve essere sostenuto il ragazzo in maniera totalitaria.
Sahalima Giovannini
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