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Gli integratori alimentari

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Quando aggiungere una quantità supplementare di vitamine e minerali alla dieta

quotidiana

Comunemente compresi tra i prodotti cosiddetti “da banco”, gli integratori alimentari non sono compresi nel prontuario

farmaceutico della Medicina ufficiale e pertanto non si ha un’esperienza diretta dei reali effetti che questi producono. In genere possono contenere un

estratto di alcune parti specifiche della pianta officinale da cui prendono il nome ( i frutti per l’Acerola, radici per l’Echinacea, mentre il Dayly

contiene sostanze derivate da più piante). Vengono proposti come preventivi e coadiuvanti nel trattamento delle malattie da raffreddamento e delle

sindromi influenzali (Acerola, Propoli, Echinacea) e come integratori alimentari “naturali”, perché conterrebbero vitamine in dosi superiori a quelle

presenti nei comuni alimenti, soprattutto vitamina C, Bioflavonoidi (vit.P) e, alcuni di essi, ad esempio il Propoli, anche vitamina A, vitamine del

gruppo B, minerali, aminoacidi. La principale difficoltà nel fornire una risposta medica all’uso degli integratori sta nel fatto che non è nota l

‘esatta quantità di tali sostanze contenuta nelle confezioni del prodotto e, di conseguenza, non si sa quale dose un soggetto ne assuma.

Sono invece ben noti sia la quantità di vitamine e minerali (calcio, ferro ecc.) di cui si ha bisogno a seconda della propria condizione fisiologica

(età, sesso, gravidanza, allattamento), nonchè le dosi necessarie per correggere eventuali stati di carenza. D’altra parte non è dimostrato che, in un

individuo sano, dosi superiori al fabbisogno siano di qualche utilità per la salute, mentre l’eccessivo dosaggio di una vitamina (anche se

certamente questo non si raggiunge con tale tipo di prodotti), può essere nocivo o interferire con l’assorbimento o il metabolismo di altre vitamine.

In conclusione, un bambino sano, alimentato con una dieta equilibrata sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, non ha bisogno, in genere, d

‘integratori alimentari, né “naturali” né farmacologici. E’ comunque sempre opportuno evitare l’autoprescrizione e consultare il pediatra curante.

Dopo il primo anno di vita, la sola integrazione alimentare necessaria ad un bambino è un supplemento di vitamina D, soprattutto nella

stagione invernale e in caso di città fortemente inquinate, dove lo smog assorbe i raggi ultravioletti della luce solare, indispensabili per rendere

attiva la provitamina D contenuta nella pelle. La vitamina D è, infatti, scarsamente rappresentata negli alimenti che abitualmente consumiamo e la sua

produzione viene stimolata, appunto, dai raggi solari.
Un supplemento di ferro può essere necessario nell’età adolescenziale, soprattutto per le

bambine, dopo la comparsa delle prime mestruazioni. E’ inoltre opportuna un’integrazione di vitamine e minerali in ragazzi che svolgano

un’intensa attività sportiva. Al di fuori di queste condizioni, e in assenza di patologie particolari, per assumere la necessaria quantità di

vitamine e minerali sarà sufficiente alimentarsi correttamente.

 

Prof.ssa Giuseppina Antognoni

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