E’ prevista per fine gennaio l’onda più alta dell’influenza

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E’ prevista per fine gennaio l’onda più alta dell’influenza

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Alcuni bambini hanno già contratto l’influenza, ma gli esperti prevedono che per fine gennaio saranno moltissimi coloro che resteranno a letto per i suoi sintomi. Infatti, il 70% non ha ricevuto la vaccinazione antinfluenzale.

Abbiamo ancora qualche giorno di tempo per effettuare la vaccinazione antinfluenzale per mettere al riparo i nostri figli e noi stessi dall’essere una vittima dell’influenza. Eh sì, tempo per ammalarsi ce n’è ancora: fino a tutto febbraio, mese che, come dice il nome stesso, è tradizionalmente il mese della febbre e, quindi anche dell’influenza. Sono tanti i bambini italiani che non hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale: secondo gli esperti, circa il 70% dei piccoli. Purtroppo, questo succede spesso a causa del timore, del tutto infondato, che il vaccino possa essere in qualche modo nocivo. La vaccinazione, al contrario, rappresenta l’unica soluzione per evitare il contagio.

Il vaccino antinfluenzale è sicuro
Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato con tutta tranquillità anche ai bambini più piccoli. Si tratta di un vaccino innocuo, che comporta solo benefici, tanto che è raccomandato dalla Federazione Italiana Medici Pediatri ai piccoli di età compresa tra i sei mesi e i 4 anni, ma anche i bambini più grandi possono esserne sottoposti. La vaccinazione può essere inoculata, tramite iniezione intramuscolo (in genere nella parte anteriore della coscia), dal proprio pediatra oppure negli ambulatori vaccinali pediatrici delle Asl o dei consultori. Non causa alcun disturbo al bambino: può, tutt’al più, provocare un lieve rialzo termico che riesce ad essere tenuto sotto controllo con la somministrazione della dose adeguata di antipiretico per bambini. In compenso, i benefici sono numerosi: il bambino non si ammala affatto, non perde quindi giorni di scuola, i genitori non sono costretti ad assentarsi dal lavoro. Il leggero rialzo termico che occasionalmente può comparire è il piccolo prezzo da pagare per evitare le complicanze dell’influenza come otiti o bronchiti. Il vaccino riveste inoltre un ruolo più ampio di protezione, anche nei confronti di amici e compagni di nostro figlio e dell’intera comunità. Vaccinando un bambino, infatti, si elimina un’ulteriore fonte di contagio.

Gli antibiotici non servono per l’influenza.
Vaccinare un bambino evita, inoltre, la somministrazione di farmaci inutili, come gli antibiotici, che in caso di influenza non servono a nulla: l’influenza è, infatti, causata da virus, mentre gli antibiotici sono attivi contro i batteri. Una cura antibiotica può essere proposta, solo dietro prescrizione del pediatra, in caso di accertate complicanze dell’influenza stessa, come appunto, otite, bronchite, broncopolmonite. Se, però, l’influenza resta confinata a infezione virale, anche se compare febbre alta, può arrivare anche a 40°, gli antibiotici non servono a guarire e possono, anzi, causare nell’organismo forme di resistenza, al punto di essere inefficaci in caso di reale necessità di assunzione. L’influenza si cura con riposo a letto, cibi liquidi e leggeri, tanto sonno e, se la temperatura sale e il bambino manifesta malessere, un farmaco antipiretico, per la corretta gestione della febbre pediatrica leggete qui. Il bambino deve essere tenuto a casa, per riprendersi bene ed evitare ricadute, per tutto il tempo necessario, anche dieci giorni per una completa guarigione. Tempo prezioso sottratto alla scuola, allo sport e al gioco e che si può risparmiare con una semplice ed innocua vaccinazione.

Giorgia Andretti

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