


La campagna pubblicitaria tra i due colossi delle paste alimentari per l’infanzia sta facendo discutere non poco le società scientifiche mediche. Tutto questo parlare ha un solo effetto immediato: disorientare i genitori
La Plasmon, famosa ditta di prodotti per l’alimentazione dei bambini, ha lanciato una campagna di pubblicità comparativa, nella quale sostiene che la pastina e i biscotti prodotti dalla Barilla, altrettanto famosa ditta di prodotti alimentari, non dovrebbero essere utilizzati per i bambini fino a 3 anni: conterrebbero dosi troppo alte di pesticidi. In realtà i pediatri dovrebbero evitare di appoggiare i vari giochi concorrenziali: la salute è un bene da preservare, il mercato economico è un bene da gestire.
La Fimp, federazione dei pediatri di base
La Fimp ha emanato un documento, sotto forma di depliant dove si legge che “Il 50% della frutta fresca contiene livelli di pesticidi non idonei all’alimentazione infantile” e che “Il 35% del grano in Italia contiene residui di pesticidi troppo elevati per l’alimentazione infantile”. Qualunque genitore sarebbe portato, leggendo questa nota, a preferire i cibi industriali da proporre ai propri bambini. Inoltre, è abbastanza chiaro nei toni che il contenuto del documento risponde alla polemica in atto tra le due società che si contengono il primato di offrire la miglior pasta alimentare adatta ai bambini oltre che quella più sicura.
I pediatri dell’ACP
Gli esperti dell’Associazione Culturale Pediatri propongono una alimentazione sana ed equilibrata per tutta la famiglia, invitando a scegliere i prodotti biologici anche per l’infanzia. Vogliono inoltre rassicurare e, quindi, incoraggiare tutti quei genitori che, intorno al sesto mese di vita del bambino, ricorrono all’alimentazione complementare a richiesta, utilizzando gli stessi alimenti dei genitori. Ed ancora, ribadiscono l’importanza di un’adeguata informazione ai genitori per un’alimentazione salutare per tutta la famiglia. E per questo incoraggiano una dieta ricca di frutta, verdura e vegetali per tutta la famiglia, ricorrendo quando è possibile ai prodotti a filiera corta e spesso anche biologici. L’assunzione di alimenti industriali, come omogeneizzati e liofilizzati, penalizza la cultura del cibo propria delle diverse popolazioni e delle diverse famiglie, non facendo altro che delegare a terzi più esperti, anche il semplice atto del nutrire il proprio figlio.
La normativa sui pesticidi
Dal mese di settembre 2008 è in vigore, su tutto il territorio dell’Unione Europea, un nuovo regolamento che modifica le disposizioni per i residui dei pesticidi (Regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 febbraio 2005). La legge indica i limiti quantitativi tollerabili per la sicurezza alimentare di tutti: adulti e bambini. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare – AESA – verifica che tale residuo sia sicuro per tutte le categorie di consumatori, compresi i neonati, i bambini e i vegetariani. Inoltre, la legge italiana prevede un doppio standard per quello che riguarda i prodotti alimentari, le concentrazioni di pesticidi ammessi per i prodotti destinati al bambini sono di gran lunga inferiori a quelli ammessi per i prodotti destinati agli adulti. Però, se i limiti per i pesticidi ammessi nei prodotti per adulti sono sicuri, sarà bene far sapere alle famiglie che possano scegliere liberamente senza subire il peso delle campagne pubblicitarie di tipo terroristico.
I pesticidi ed i loro effetti
Sappiamo tutti di quanto un bambino abbia una ridotta capacità di metabolizzare rispetto ad un adulto e lo sarà tanto più quanto il bimbo è piccolo. Fissare il residuo dei pesticidi per il bambino più basso di quello dell’adulto, però, non significa che quelle di legge per noi adulti siano pericolose per i piccoli, ma risponde semplicemente al ben noto “principio di precauzione”. È pur vero però che i bambini non mangiano solo pastina e biscottini e neppure si alimentano esclusivamente con vasetti e scatolette “prescritti” dal pediatra, ma, grazie al cielo, sgranocchiano croste di pane e pezzi di pizza. La vita di ciascuno sarebbe composta da due fasi: la prima, breve, tutta a base di cibo per l’infanzia e la seconda, lunghissima, in cui si mangia di tutto per tutta la vita. La letteratura scientifica ci offre continuamente nuove dimostrazione dei danni che la medicina ha fatto quando ha deciso di appropriarsi della gestione dell`alimentazione dei bambini, sottraendola alla responsabilità delle famiglie ed espropriando così le mamme del loro “sapere”, tramandato da generazioni.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Responsabile Scientifico di Guidagenitori.it