Sono insetti minuscoli, invisibili a occhio nudo e vivono con noi tutti i giorni. Stiamo parlando degli acari della polvere, animaletti che si annidano negli angoli delle nostre case e che svolgono un ruolo importante all’interno dell’ecosistema naturale. Eppure, se sono troppi, possono essere dannosi e innescare processi che predispongono alle reazioni allergiche delle vie respiratorie. Vediamo di conoscerli meglio e di scoprire come è possibile difendersi – e proteggere soprattutto i più piccoli – dal rischio che può comportare la loro presenza.
Diffusi un po’ ovunque nelle case
Si venne a sapere dell’esistenza di questi minuscoli insetti grazie al lavoro di alcuni scienziati che, pochi decenni fa, esaminarono al microscopio un campione di polvere prelevata da una abitazione. Gli acari della polvere vivono benissimo nelle nostre case e si annidano preferibilmente nei luoghi umidi e caldi: tappeti, tende, cuscini, piumoni e materassi. Il nome scientifico di questo animaletto è “dermatophagoides pteronissimus”, ovvero: mangiatore di pelle. Non è però un semplice parassita, anzi, la sua presenza rientra nel delicato ecosistema della natura. Gli acari si nutrono delle cellule morte che si distaccano dalla nostra pelle, contribuendo quindi a eliminare i nostri “rifiuti”. Nonostante il loro fondamentale ruolo, sono tra i più importanti fattori allergenici. Le manifestazioni allergiche sono procurate dalle loro deiezioni: particelle infinitamente piccole, presenti in enormi quantità nei punti in cui gli acari si annidano di preferenza. Se queste particelle minuscole vengono inalate, irritano le vie respiratorie. In particolare, i bambini più piccoli, il cui sistema immunitario è ancora in via di formazione, sono esposti allo sviluppo di allergie in seguito al contatto con queste sostanze di scarto.
Perché si diventa allergici
La reazione allergica è la manifestazione del meccanismo di difesa che viene fornita dall’organismo di una persona ipersensibile verso alcune sostanze avvertite come dannose. Le sostanze che stimolano il meccanismo, reattivo oltre agli escrementi degli acari, sono i pollini, alcuni farmaci, i peli degli animali e determinati alimenti. Nella maggior parte delle persone, il contatto con queste sostanze non crea alcun problema. Ma non sempre va così. Alcuni individui, infatti, a un certo punto della vita subiscono un “processo di sensibilizzazione”, in coincidenza con l’indebolimento del sistema immunitario. Questo può accadere in seguito a una malattia, a un periodo di stress particolarmente intenso oppure a seguito di una dieta squilibrata. I bimbi di pochi mesi sono i più esposti al rischio di allergia proprio per la incompleta struttura del sistema immunitario. Se si entra in contatto con una determinata sostanza in un momento in cui si è più esposti, si resta sensibili verso di essa. Da quel momento in poi, ogni volta che si entra in contatto con quella sostanza, viene attivata la reazione allergica. Responsabili di queste reazioni sono le Immunoglobuline E (IgE), anticorpi che normalmente si trovano nell’organismo di ogni individuo, nei soggetti allergici la loro produzione è esagerata. Quando le IgE incontrano nell’organismo la sostanza riconosciuta come “nemica”, la bloccano e, nello stesso tempo, attivano reazioni di vario tipo. Compaiono allora tosse secca, starnuti frequenti e difficoltà di respiro.
Tutti i modi per difendersi
La strategia di difesa contro gli acari è semplice, perché si basa soprattutto sull’igiene della casa. Ecco i comportamenti da adottare:
Comportamenti da evitare:
Giorgia Andretti