Importante individuare i fattori di rischio per evitare l’insorgenza di più gravi patologie croniche
Dolore all’orecchio, prurito, ridotta capacità uditiva, dolorosa percezione di rumori: siamo di fronte all’infiammazione dell’orecchio, l’otite, una delle patologie che colpiscono i bambini con maggiore frequenza. Questi sintomi principali possono essere associati ad altri, quali la febbre, il vomito, la diarrea, i brividi di freddo e la nausea.
Otite, una patologia diffusa tra i bambini e i neonati
Questa patologia si presenta frequentemente: circa 1/3 dei bambini di un anno ha sofferto di un episodio di otite. Riveste quindi un ruolo importante dal punto di vista sociale per i costi e le preoccupazioni che coinvolgono i genitori. Un otite severa e ricorrente può portare ad altre patologie croniche provocando sordità e talvolta complicanze importanti: la sordità incide sulla qualità della vita e nel bambino riveste un ruolo importante nell’evoluzione intellettiva. Gli stimoli uditivi sono fondamentali per la maturazione del linguaggio e delle capacità cognitive. Per questi motivi da anni nei paesi industrializzati è in corso una battaglia contro questa patologie, che ha raggiunto risultati ragguardevoli, attraverso la cura e la prevenzione.
Prevenzione: I fattori di rischio da individuare
Una prima analisi va fatta sui fattori di rischio, che vanno attentamente considerati nella gestione del bambino affetto frequentemente da otite, e, se possibile rimossi:
Cura: I farmaci per affrontare il problema
Questa patologia si combatte con il riconoscimento dei fattori di rischio che portano il bambino a soffrire di episodi ricorrenti. Quando l’otite viene diagnosticata si può intervenire con un analgesico, da somministrare tenendo il bambino in posizione eretta e richiedendo al pediatra gli antibiotici più opportuni al caso. Nei casi di otite ricorrente è necessario rivolgersi all’otorino per una valutazione più approfondita.
Maura Macciò
Ha collaborato:
Prof. Giovanni Ralli