Malattie Infettive
Rosolia
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Origine della malattia | Virale - virus Rubeovirus |
Età di maggiore frequenza | Tra i 2 e i 14 anni |
Stagione di maggiore frequenza | Primavera |
Modalità di contagio | Contatto diretto e prolungato con il muco o la saliva della persona infetta e, meno frequentemente, per via aerea. |
Periodo di incubazione | 2 - 3 settimane |
Possibilità di contagio | Elevata |
Immunità | Si, una volta contratta o per vaccinazione |
Comparsa dei sintomi | In media dopo 16 giorni dal contagio |
Contagiosità | Da 7 giorni prima della comparsa dell'esantema ad 8 giorni dopo |
Sintomi iniziali | Lievi con lieve mucosità, cioè arrossamento da congiuntivite e tosse |
Sintomi successivi | Ghiandole linfatiche del collo e della nuca ingrossate e dolenti al tatto per qualche settimana |
Fase esantematica | Sempre molto leggera, rappresentata sul volto, da macchie piatte di colore rosa che tendono a confluire tra loro. Sul resto del corpo, puntini rossi molto piccoli e ben separati |
Evoluzione dell'esantema | Il primo giorno le macchie compaiono sul viso dal secondo giorno si estendono al tronco e, non sempre, sulle gambe |
Decorso della malattia | 1-2 giorni periodo di invasione 1-3 giorni periodo esantematico |
Durata fase acuta | Esantema compare in 24-48 ore a sviluppo cranio caudale ricopre tutto il corpo poi scompare |
Riammissione a scuola | Isolamento in casa per 7 giorni dalla comparsa dell'esantema |
Come intervenire | Tenere il bambino a casa, ma senza particolari restrizioni. |
Cura farmacologica | Essendo una malattia di origine virale, la rosolia non necessita di cure specifiche, deve soltanto fare il suo corso e, nel giro di una settimana, il piccolo guarisce |
Complicazioni | Piastrinopenia (da 4 a 10 giorni dopo l'esantema), artriti o dolori articolari, disturbi che si risolvono generalmente senza conseguenze nel giro di un paio di settimane. Il principale problema della rosolia è legato all'eventualità di contrarre l'infezione in gravidanza. Il virus della malattia infatti può essere trasmesso al feto attraverso la placenta e, soprattutto se il contagio avviene entro il primo trimestre di gravidanza, può determinare serie conseguenze allo sviluppo del bebè quali cardiopatie congenite, malformazioni dell'occhio (cataratta, retinopatia, glaucoma, microftalmia), dell'orecchio (sordità) o del cervello (microcefalia, ritardo mentale). Il problema non sussiste se la donna in passato ha contratto la malattia ottenendone l'immunità, o se è stata vaccinata. Per non correre rischi, prima del concepimento tutte le donne dovrebbero sottoporsi a un esame specifico (Rubeotest) per verificare la presenza degli anticorpi al virus della rosolia, e ove questi mancassero, si consiglia la vaccinazione almeno 3 mesi prima del concepimento. |
Collaborazioni
Le schede sono state realizzate con la collaborazione del Dott. Giovanni Cassar
Medico chirurgo Specializzato in Malattie Infettive dal 1986.
Attualmente medico vaccinatore presso il Centro vaccinale di Palombara Sabina RM/G Distretto di Guidonia RM.