Una piccola regola 5 e 8 per far addormentare un bambino

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Una piccola regola 5 e 8 per far addormentare un bambino

come far dormire un bimbo
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Molti neogenitori si trovano alle prese con un bebè che non vuole saperne di dormire, sempre pianti e urli anche quando il papà o la mamma lo cullano. Tutto questo può succedere nei primi cinque mesi di vita, la situazione fortunatamente vira verso la calma. Nel frattempo, però, come è possibile calmare il piccolo? Gli specialisti sono concordi: per far dormire il bambino è bene camminare con lui in braccio per 5 minuti e poi per 8 restare seduti prima di adagiarlo nella sua culletta.

La formula magica è: camminare e poi sedersi con il lei o lui in braccio

Un bambino esausto che non smette di piangere quando è ora di andare a dormire. Oppure che sembra essersi addormentato, ma d’improvviso si risveglia in preda alle lacrime e appare inconsolabile. È un grosso problema, soprattutto per le mamme e i papà inesperti, che può portare a stress genitoriale e persino a maltrattamenti infantili in un minimo numero di casi. Succede a molte famiglie ma la soluzione c’è e consiste in una coppia magica di numeri: cinque e otto. Cinque sono i minuti nei quali tenere in braccio i bimbi e camminare, senza movimenti improvvisi, da 5 a 8 quelli in cui attendere seduti sempre con il bimbo in braccio prima di metterlo delicatamente nella culletta, in modo da prevenire un successivo risveglio. A spiegare come far addormentare un bambino che piange in modo scientifico è uno studio del Riken Center for Brain Science in Giappone, pubblicato su Current Biology.

Lo studio giapponese racconta una verità nota

I ricercatori hanno confrontato le risposte di 21 bambini in quattro condizioni: in braccio alle mamme mentre camminavano, in braccio alle mamme sedute, sdraiati in una culla o in un lettino a dondolo. Il team ha scoperto che quando la madre camminava mentre teneva il bambino, il piccolo che piangeva si calmava e la frequenza cardiaca rallentava entro 30 secondi. Un effetto calmante simile si verificava quando i bambini venivano posti in un lettino a dondolo, ma non quando la madre teneva il bambino seduto o lo metteva in una culla classica. Questo suggerisce che tenere soltanto in braccio un bambino potrebbe essere insufficiente per calmarlo se piange: è il movimento ad avere effetti calmanti, soprattutto se si protrae per 5 minuti. Tanto che tutti i bambini che piangevano nello studio hanno smesso di farlo e quasi la metà di loro si è addormentata. Ma quando le madri hanno cercato di metterli subito a letto, un terzo dei piccoli è tornato in allerta entro 20 secondi. Ecco allora la seconda strategia: tenerli altri cinque-otto minuti in braccio, anche da seduti, prima di metterli con tutta la delicatezza possibile nel loro lettino. Vale la pena di provare

A pensarci bene è più che normale che i bambini abbiano incamerato questa regola, per 40 settimane sono stati cullati all’interno dell’utero della mamma e cosa fa una mamma in gravidanza? Cammina, si siede e poi cammina nuovamente e si siede ancora e così per tutti i giorni dei 9 mesi di gravidanza. Il parto interrompe questo ritmo all’improvviso lasciando il piccolo in difficoltà, se però mettiamo in atto una piccola strategia tale da simulare un ritorno ai rimi della gravidanza, lei o lui si placherà riprendendo il ritmo del sonno. Piccole e semplice regole da associare ai numeri 5 e 8 .

Giorgia Andretti

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