E’ una reazione anomala al sebo, si manifesta con chiazze giallastre sulla fronte e sul cuoio capelluto nelle prime settimane di vita. Si risolve con semplici norme igieniche.
La dermatite seborroica, comunemente nota come crosta lattea, è un disturbo molto comune nei lattanti. Non provoca prurito o irritabilità e pertanto va considerata solo un problema “estetico” transitorio, che si presenta nel 3-4% dei neonati e che tende a scomparire spontaneamente nei primi 3-4 mesi di vita senza lasciare traccia e senza interferire in alcun modo con la crescita dei capelli.
Il ruolo degli ormoni materni
La costa lattea si manifesta precocemente, nelle prime settimane di vita del bebé, con la comparsa sulla fronte e sul cuoio capelluto di squame giallastre e untuose, riunite in chiazze più o meno grandi. In alcune forme particolarmente intense vengono colpite anche le sopracciglia, la fronte, il mento, i lati del naso e le pieghe cutanee, come le ascelle e l’inguine. È causata probabilmente da un’eccessiva produzione di sebo, una sostanza grassa che viene emessa da alcune ghiandole della pelle. I motivi dell’eccessiva stimolazione delle ghiandole sebacee non sono ancora del tutto chiariti: probabilmente si tratta del passaggio di ormoni dalla madre al neonato durante la vita fetale, che persistono fino al terzo mese dopo la nascita. Secondo altri esperti, sarebbe dovuta a un fungo che si trova normalmente sulla nostra pelle. La cosa certa è che non esiste nessuna associazione con l’alimentazione: è sbagliato pensare (come succedeva fino a poco tempo fa) che il latte, sia materno che artificiale, possa essere troppo grasso o pesante tanto da favorire la comparsa della dermatite seborroica.
Bastano poche norme igieniche
Data la scarsità dei sintomi e l’evoluzione benigna, la terapia della dermatite seborroica consiste solo nella pratica di semplici norme di pulizia. Innanzi tutto è bene lavare la testina ogni due giorni con sostanze oleose, in modo da non irritare ulteriormente la cute già delicata. Sul cuoio capelluto bisogna passare del cotone imbevuto di olio di oliva, di mandorle dolci o di vaselina, oppure di emollienti specifici per la crosta lattea in vendita in farmacia. Queste sostanze, ammorbidendo le croste, ne facilitano il distacco. Per rimuovere le crosticine è consigliabile, una volta applicato l’olio, passare delicatamente un pettinino a denti fitti tamponando poi con un panno morbido. A causa della localizzazione sul capo e per la presenza della fontanella cranica, tutte queste operazioni vanno fatte con la dovuta cautela, evitando accuratamente pressioni indebite e soprattutto l’uso delle unghie per sollevare le crosticine ancora dure, cosa che potrebbe causare un’infezione. Sulle altre parti del corpo colpite dalla dermatite seborroica, l’applicazione di una crema “base” senza profumi né altri additivi, acquistabile in farmacia, consente di ridurre l’espressione della crosta lattea. Nel caso comparisse infezione delle zone cutanee colpite dalla dermatite con arrossamento dell’area, formazione di croste e trasudazione di siero o pus, solo dietro prescrizione del pediatra, può rendersi necessario l’impiego di creme a base di cortisone.
Angela Salini