Studi internazionali demoliscono la vecchia credenza secondo la quale maternità e allattamento provocano un
peggioramento della miopia. Solo la retina è da controllare.
Sono tantissime le donne e gli uomini che soffrono di miopia, un difetto visivo
che dipende da un’eccessiva lunghezza del bulbo oculare. E la credenza che allattare un figlio causi un peggioramento della miopia è molto diffusa.
Secondo studi recenti, non esiste nessun rapporto tra qualità della vista, la gravidanza ed il parto. Negli ultimi anni, infatti, sono stati eseguiti
diversi studi per verificare l’esattezza di questa “credenza” o per smentirla. La lunghezza del bulbo oculare di diverse centinaia di donne è stata
misurata regolarmente nel corso della gravidanza e un peggioramento è stato notato solo in un piccolissimo numero di pazienti. Questa variazione è stata
definita “perfettamente naturale”: la miopia, in queste donne, si stava già aggravando indipendentemente dalla gravidanza.
Che cosa
succede in gravidanza
Certamente nel corso della gestazione, particolarmente nell’ultimo trimestre, può accadere che la vista subisca
delle alterazioni con conseguente sensazione del calo della visione. Questo effetto è dovuto al progesterone, ormone prodotto dalla placenta in quantità
notevoli, che fa trattenere più liquidi in tutto il corpo. L’occhio può quindi essere più gonfio del normale. Altra difficoltà visiva in gravidanza è
dovuta alla lieve modificazione della curvatura di cornea e cristallino, con conseguente ridotta sensibilità e un modesto aumento della miopia. Si
tratta però di un effetto temporaneo, destinato a sparire dopo il parto. Anche la cornea, cioè il rivestimento trasparente dell’occhio, in pochissimi
casi, può gonfiarsi e tale modificazione può dare luogo ad una intolleranza alle lenti a contatto, provocando fastidio e dolore a chi le indossa. Se
dovesse verificarsi questo fastidio, è opportuno sospendere l’uso delle lenti a contatto fino dopo il parto. In ogni caso, è bene limitare l’uso delle
lenti a contatto in gravidanza: non più di 4-5 ore per volta e sospenderle dall’ottavo mese.
Si può allattare in
tranquillità
Oltre agli studi che hanno smentito la credenza che la gravidanza sia causa di miopia, sono state condotte altre ricerche,
che hanno cercato di identificare eventuali danni alla vista provocati dall’allattamento al seno. Anche queste indagini hanno ottenuto risultati
negativi: non esistono cioè legami tra i due fatti. L’unica correlazione possibile è il fatto che l’allattamento al seno e il nuovo stile di vita della
neomamma spesso impongono ritmi faticosi e lo stress che ne deriva può causare un peggioramento della vista in chi già soffre di forte miopia. In
generale, però, non c’è nessun valido motivo per sconsigliare l’allattamento alla mamma miope se le sue condizioni generali sono buone.
Quando è bene fare attenzione
In un solo caso è necessario fare attenzione: se la miopia è molto elevata ed è associata a seri
problemi alla retina. Una sofferenza della retina, già presente, può peggiorare con il parto naturale e l’allattamento. In questo caso è prudente, nel
corso della gestazione, verificare la salute dei propri occhi con controlli periodici dall’oculista. Lo sforzo fisico del parto, infatti, potrebbe
aumentare i rischi per l’occhio. Nonostante questo, non sempre si è costrette a partorire con il taglio cesareo: è il medico a decidere, in base alla
situazione della gestante. In ogni caso, non bisogna allarmarsi, poiché i disturbi alla retina riguardano un ristrettissimo numero di donne. Inoltre
sono da prendere seriamente e non sottovalutare sintomi come la difficoltà a mettere a fuoco e i lampi di luce. Sia l’uno sia l’altro possono infatti
segnalare una gestosi, soprattutto se la futura mamma ha la pressione alta e l’albumina nelle urine. In questo caso il consiglio è quello di parlarne
subito con il proprio medico e tenere i sintomi sotto controllo.
Angela Salini