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Se il desiderio è avere un figlio, concepiamolo con la giusta conoscenza

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Per predisporsi ad una maternità in modo deciso è necessaria la corretta conoscenza del proprio ciclo mestruale, le altalene ormonali, i tempi, i modi e loro durata. Una volta deciso, non resta che agire.

La chiave di lettura della fisiologia ormonale della donna è di grande aiuto nella pianificazione di una gravidanza o al contrario per evitare una gravidanza. Qualunque sia l’obiettivo finale, la conoscenza delle modificazioni ormonali nell’arco del ciclo mestruale sarà di grande aiuto nelle decisioni che la coppia vorrà prendere.

Conoscere il ciclo mestruale
Il ciclo mestruale è composto da due diverse fasi: una prima chiamata pre-ovulazione ed una seconda detta post-ovulazione. La maggior parte delle donne ha un ciclo mestruale della durata di 28/30 giorni con una variabilità fino a 32/33 giorni.

  • Il primo giorno del ciclo viene codificato con il giorno della comparsa delle mestruazioni;
  • Verso il settimo giorno, gli ovuli iniziano a prepararsi per essere fecondati dagli spermatozoi;
  • Tra il settimo giorno e l’undicesimo, la parte interna della cavità uterina, detta decidua, inizia ad addensarsi predisponendosi ad ospitare e accogliere l’eventuale ovulo fecondato;
  • Intorno al quattordicesimo giorno, se il ciclo rispetta la regola dei 28 giorni, gli ormoni attivano il rilascio dell’ovulo maturo, è quindi ora pronto per essere fecondato. Questo processo particolare viene definito “Ovulazione”. L’uovo inizia il suo viaggio, dalle ovaie discende attraverso le Tube di Falloppio fino all’interno dell’utero. Se nell’ arco di tempo dell’ovulazione, circa 24 ore, uno spermatozoo riesce a penetrare la parete dell’ovulo e spingersi nel suo interno, avviene la fecondazione;
  • se non ci sono stati rapporti e quindi non sono presenti spermatozoi, non accade nulla, semplicemente l’ovulo inizia un processo chiamato degenerazione,viene quindi distrutto ed espulso insieme alla perdita ematica segnando l’inizio del prossimo ciclo mestruale.
  • E’ la prima parte del ciclo mestruale ad essere diverso in ogni singola donna. Il ciclo può infatti subire una variabilità, quindi l’ovulazione potrebbe comparire dal decimo giorno fino al ventesimo giorno. L’ovulazione potrebbe quindi comparire già al decimo giorno o nelle donne con un ciclo più lungo al diciottesimo o ventesimo giorno. Avvenuta l’ovulazione, il tempo che trascorre da quel momento alla comparsa delle perdite ematiche è fisso, ovvero è sempre di quattordici giorni.

Metodi per capire i giorni fecondi
1. Metodo del calendario
Si tratta di mantenere una traccia scritta di ogni ciclo mestruale su un calendario. Il primo giorno di mestruazioni è il giorno 1, va quindi ben cerchiato ed evidenziato il giorno del calendario. Questa registrazione deve essere effettuata per almeno dieci mesi. La lunghezza del ciclo può variare di mese in mese. In questo modo è possibile avere un quadro reale del ciclo mestruale e capire quale regola il vostro sistema ormonale adotta. Per individuare il primo giorno fertile controllare la lista per il ciclo con il minor numero di giorni questa potrebbe essere la data di inizio della fertilità. Per scoprire l’ultimo giorno di fertilità sottrarre undici giorni dal ciclo più lungo. Questo metodo deve sempre essere utilizzato in sintonia con altri metodi soprattutto se i cicli non sono sempre delle stesse lunghezze.

2. Metodo del muco cervicale
E’ necessario imparare a riconoscere il proprio muco cervicale. Gli ormoni che controllano il ciclo mestruale sono i responsabili anche del cambiamento del tipo e quantità di muco prima e durante l’ovulazione. Subito dopo il periodo del flusso ematico il muco è molto addensato formando una specie di tappo nella bocca dell’utero. Questo periodo può essere definito come periodo asciutto. Come l’ovulo inizia il suo processo di maturazione, il muco vaginale inizia ad aumentare mostrando una consistenza appiccicosa e può essere di colore bianco o giallo. Nei giorni dell’ovulazione, anche a causa del pH interno che modificato dallo stimolo ormonale, si scioglie il tappo mucoso a chiusura della bocca dell’utero ed il muco acquista una consistenza diversa diventando chiaro e scivoloso, come i bianchi d’uovo crudo. E’ questo il giorno più fertile. Circa quattro giorni dopo il giorno fertile il muco cambia nuovamente diventando appiccicoso come nei primi giorni. Quindi si è più fertili nei giorni in cui è presente il muco. Questo metodo è meno affidabile per alcune donne soprattutto per le donne in allattamento, a seguito di interventi chirurgici o in presenza di vaginiti il muco potrebbe risultare alterato nella consistenza. Anche questo metodo deve essere utilizzato in associazione ad altri metodiche di controllo.

3. Metodo della temperatura basale
Gli ormoni che regolano il ciclo mestruale nello stesso tempo regolano anche la temperatura basale del corpo. La temperatura interna del corpo femminile presenta un andamento caratteristico: è più bassa nei giorni precedenti l’ovulazione e più alta in quelli successivi. L’aumento di temperatura è dovuto al progesterone, l’ormone prodotto dall’ovaio al momento del rilascio della cellula uovo dal follicolo. Se, quindi, la temperatura è un po’ più alta, significa che l’ovulazione è già avvenuta. È quindi possibile imparare a riconoscere i propri giorni fertili misurando la temperatura basale, immediatamente dopo il risveglio, prima ancora di alzarsi, possibilmente tutti i giorni alla stessa ora. Dopo qualche mese, la donna può notare che, appena dopo la metà del ciclo, la temperatura interna si alza di qualche decimo di centigrado e resta tale fino alla mestruazione successiva. Registrando i valori su di un grafico è possibile individuare una curva termica, che si ripete uguale ogni mese. Per la misurazione della temperatura esistono in commercio termometri appositi. Si tratta di piccoli dispositivi ad alta precisione, di tipo digitale, muniti di una sonda che si introduce in vagina e serve a misurare la temperatura. L’utilizzo di questo metodo deve essere associato alle altre metodiche descritte.

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Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Responsabile Scientifico di Guidagenitori.it

 

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