Diabete gestazionale, sembrerebbe in aumento con il consumo di carni rosse

Smartphone e tablet: gioie e dolori, dal torcicollo alle malattie infettive
16 Gennaio 2014
donna pronta per parto
Gli adolescenti sono più sereni e concentrati se possono dormire di più
20 Gennaio 2014

Diabete gestazionale, sembrerebbe in aumento con il consumo di carni rosse

Condividi sui social

Non solo cibi dolci e grassi: nell’insorgenza del diabete durante la gravidanza potrebbero essere coinvolte anche le carni rosse. Proprio quelle che sono sempre state raccomandate nell’alimentazione della futura mamma come prevenzione e cura del tutto naturale per l’anemia, la diminuzione del ferro circolante, un problema assai frequente. Le carni rosse dovrebbero quindi essere limitate il più possibile, soprattutto da quelle donne che rischiano il diabete per predisposizione individuale o perché sono in sovrappeso.

Il parere di una ricerca australiana
È questa la conclusione alla quale è giunto uno studio condotto dall’Istituto Robinson presso l’Università di Adelaide, in Australia e pubblicato sulla rivista Evidence-Based Nursing. L’indagine si basa sulla raccolta di dati di diversi studi internazionali i quali hanno collegato il consumo di carni rosse al diabete di tipo 2. La stessa relazione è stata individuata con il diabete durante la gravidanza, secondo quanto ha dichiarato l’epidemiologa perinatale Philippa Middleton, ha passato, infatti, in rassegna i principali studi in materia. Attenzione quindi a non esagerare con il consumo di carni rosse, nella convinzione di prevenire l’anemia tipica della gravidanza: se si è predisposte al diabete gestazionale, questi alimenti potrebbero aumentare il rischio della sua insorgenza. Anche i medici e le ostetriche dovrebbero tenere conto di questa associazione e raccomandare di diminuire il consumo di questo tipo di carne. Sarà necessario indagare ancora per chiarire il legame tra diabete gestazionale e consumo di carni rosse e per stabilire quale sia la dieta migliore da seguire per le donne incinte alfine di ridurre il rischio per loro e per il neonato.

Le alternative per non restare a corto di ferro
Fortunatamente esistono anche altri alimenti che aiutano a tenere sotto controllo il diabete. Secondo ricerche Usa, consumare pesce e pollo mantiene stabile il rischio, mentre verdure e proteine non animali lo abbassano. Per esempio, mangiare noci due volte a settimana lo abbassa fino al 40 per cento. Per evitare di incorrere nell’anemia, è possibile consumare più carne bianca, per esempio pollo, tacchino o coniglio, per non parlare del ferro contenuto negli spinaci e in tutti i vegetali di colore verde, meglio ancora con aggiunta di succo di limone: aumenterebbe la biodisponibilità del minerale. Molti altri alimenti vegetali sono vere miniere di ferro: le prugne secche e il loro succo, le lenticchie, i fagioli bianchi, la soia, l’alga spirulina, il concentrato di pomodoro e perfino il cioccolato fondente, povero di zuccheri. Inoltre, il ginecologo può prescrivere integratori a base di ferro per contrastare l’anemia.

I rischi legati a diabete in gravidanza
Il diabete gestazionale mette a rischio la salute di mamma e bambino. Durante la gravidanza, infatti, il feto viene ipernutrito dagli zuccheri in circolo nel corpo della madre. Nelle ultime settimane di gestazione, quindi, è già molto accresciuto di peso e questo aumenta la possibilità di un parto prematuro. Anche l’uscita del bebè dal corpo della madre può essere difficoltosa: le dimensioni del bimbo possono non essere compatibili con il canale del parto della madre, sproporzione feto-pelvica e può quindi rendersi necessario un parto cesareo. Dopo la nascita, il neonato potrebbe accusare malesseri generali, come difficoltà di respirazione e ittero, dovuti al brusco abbassamento del tasso di glucosio nel sangue. Il pancreas, invece, continua a produrre grandi quantità di insulina per assimilare le alte quantità di zucchero già circolanti nel corpo del feto durante la vita intrauterina. È quindi importante tenere sotto controllo l’alimentazione, il peso e il livello di glucosio nel sangue con opportune analisi, sempre sotto il controllo del ginecologo ed eventualmente del diabetologo.

Sahalima Giovannini

Registrati o Accedi

Lascia un commento