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Sport, musica o arte: non esagerare con le attività pomeridiane

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Basket e nuoto, chitarra e pianoforte, inglese o composizione artistica … all’inizio dell’anno scolastico fioccano le offerte per convincere le famiglie a iscrivere i bambini a varie attività pomeridiane. Proposte quasi sempre ben accolte, perché mai come negli ultimi anni c’è stato un fiorire di corsi sportivi o ricreativi con un grande riscontro tra le famiglie. Anche dietro scorta degli esperti, infatti, si è delineata una filosofia di vita secondo la quale è importante offrire ai propri figli il maggior numero di esperienze extrascolastiche possibile, perché imparino a capire quali sono le loro preferenze e maturino dal punto di vista fisico, culturale e intellettuale. Tra questo e il sovraccaricare i figli di impegni, però, c’è una bella differenza. Non possiamo dimenticare che oggi i bambini delle elementari stanno a scuola tutto il giorno e, al termine della giornata hanno il diritto di dedicarsi anche a un sano ozio anche a costo di annoiarsi un po’.

Come scegliere nel modo giusto
Sicuramente, però, proporre una o due attività pomeridiane al proprio bambino fa di sicuro bene, soprattutto se si tratta di attività in movimento, visto che nelle scuole italiane lo sport è sempre la materia in assoluto meno tutelata. Quindi, soprattutto se un bambino ha problemi di sovrappeso oppure è pieno di energie e dinamismo, gli si può permettere di scegliere un corso sportivo. Danza o tennis, nuoto o calcio, vanno tutti bene, anche se è consigliabile uno sport di squadra per i bambini troppo timidi o al contrario troppo protagonisti: in entrambi i casi l’essere in gruppo aiuta a smussare le proprie tendenze. Uno sport singolo aiuta invece il bambino insicuro, perché non deve confrontarsi con gli altri ma ha come punto di riferimento soprattutto se stesso e le sue capacità. Un bambino intellettualmente molto vivace e precoce può trarre beneficio da una attività mentale che assecondi eventualmente le sue preferenze: se disegna bene può seguire pittura o modellaggio, se ama le sfide gli scacchi fanno per lui, se è comunicativo si può scegliere la lingua straniera. L’importante è non scegliere al posto del bambino, iscrivendolo ad attività che mamma e papà non hanno potuto praticare da piccoli: un figlio può essere molto diverso in fatto di gusti e preferenze.

Attività come momento di svago
Una volta scelta l’attività pomeridiana per il bambino, è importante fargliela vivere come un momento di piacere e di svago, un parentesi ludica da vivere insieme ad amici: no, quindi, a sovraccaricare lo sport, il corso di arte o di lingua come un ambito di competizione. E’ importante evitare i confronti con altri genitori, i cui figli hanno impegni ogni pomeriggio della settimana, diventando vittima di una ansia da competizione che riguarda soprattutto gli adulti e che non aiuta la crescita equilibrata di un bambino. Se si hanno più figli, cercare nel limite del possibile di assecondare le preferenze di tutti, senza standardizzarli. È sicuramente più pratico iscriverli allo stesso corso, ma ogni bambino ha diritto a sviluppare le proprie attitudini, anche a costo di dedicarvi meno ore durante la settimana. Se poi sono state scelte molte attività, anche per volontà stesse del bambino, come capire se è il momento di smettere? E’ sufficiente guardare le reazioni: se il ragazzino si mostra stanco e non riesce a recuperare tra un’attività e l’altra, non ha abbastanza tempo libero semplicemente per giocare con gli amici o si ha l’impressione che sia un po’ teso, forse è meglio rinunciare a qualcosa, lasciandogli qualche ora libera per un po’ di sana, costruttiva noia.

Sahalima Giovannini

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