Quando si parte con un bambino, il primo pensiero è: speriamo che non si ammali proprio in viaggio! Un po’ di febbre, la tosse e il raffreddore possono infatti rovinare qualche giorno di una vacanza attesa tutto l’anno. In alcune località di vacanza, specialmente in luoghi esotici, esistono malattie che richiedono una protezione particolarmente attenta. Per questo esistono le vaccinazioni, alcune delle quali non si eseguono di routine restando in Italia, ma vanno prese in considerazione se si ha intenzione di andare all’estero. Le vaccinazioni rappresentano infatti il sistema più efficace per prevenire malattie serie. Quando si programma una vacanza all’estero, dunque, è opportuno conoscere con esattezza il proprio stato vaccinale e quali sono le vaccinazioni, obbligatorie o consigliate, richieste nello specifico Paese dove ci si intende recare.
Ecco i vaccini che tutti dovrebbero avere
Esiste in ogni paese un calendario vaccinale, composto di vaccinazioni obbligatorie e alcune raccomandate, alcune delle quali si trovano unite in un’unica somministrazione. Il calendario vaccinale italiano prevede attualmente le vaccinazioni per difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, Haemophlilus Influenzae tipo B, pneumococco, meningococco C, morbillo, parotite, rosolia, influenza e varicella. Il vaccino per il papillomavirus è consigliato a tutte le bambine ed i bambini dopo gli 11 anni. Più recentemente sono state introdotte le vaccinazioni per meningococco B e la vaccinazione quadrivalente contro i sierogruppi A,C,Y, W-135 del meningococco. Questi vaccini si dovrebbero effettuare, in base alla decisione dei genitori e ai consigli del pediatra, a partire dalla primissima infanzia. Alcuni di essi prevedono alcuni richiami, necessari per acquisire una immunizzazione più completa. Per questo andrebbero effettuati indipendentemente dal viaggio che si desidera compiere.
I vaccini necessari nei singoli paesi
Alcuni vaccini, poi, andrebbero eseguiti se ci si reca in determinate zone, specialmente nei paesi in via di sviluppo dove per la scarsità delle condizioni igieniche possono essere presenti in forma endemica alcune malattie. Per esempio, se ci si reca nell’Africa Equatoriale e nell’America Meridionale, è opportuno effettuare la vaccinazione contro la febbre gialla, malattia virale trasmessa da zanzare. Il vaccino va effettuato obbligatoriamente se ci si reca in questi paesi e in altri, il cui elenco è costantemente aggiornato dall’OMS. I bambini possono essere vaccinati a partire dai sei mesi di vita. Il relativo certificato è valido per 10 anni e dopo dieci giorni l’esecuzione della vaccinazione. Il vaccino contro l’encefalite giapponese è indicato solo in caso di soggiorno prolungato in zone rurali dei paesi endemici. Solitamente zone orientali come Cina, Giappone, Filippine, India, Laos, Myanmar, Viet Nam, Corea, Nepal, Thailandia, Sri Lanka. Va richiesto presso le autorità nazionali incaricate della protezione dei viaggiatori: il pediatra potrà fornire maggiori informazioni. La Vaccinazione per l’encefalite da zecche è indicata per coloro che si recano in zone endemiche dove sono segnalati casi di questa encefalite causata da un virus trasmesso con le zecche. È una malattia presente anche in molti Paesi dell’Europa Centrale, per esempio in Austria. La vaccinazione anti tubercolare è raccomandata per chi si reca dove la malattia è diffusa, per esempio nell’Africa meridionale, in India e in alcune zone dell’Asia centrale. Il vaccino può essere somministrato fino dai primi giorni di vita. Il vaccino contro la febbre tifoide, raccomandato quando ci si rechi in zone con carenti condizioni igieniche, come Africa, Medio Oriente, Asia e America Latina. Il tifo si contrae a seguito di ingestione di acque o cibo infettati dalla Salmonella typhi: per questo motivo, oltre a fare il vaccino, rimane fondamentale mantenere un’adeguata igiene personale e privilegiare alimenti e acqua confezionati.
Attenzione al rischio malaria
La malaria è una malattia tropicale molto diffusa, soprattutto nelle zone equatoriali ed è trasmessa all’uomo da un protozoo attraverso la puntura di zanzare tra il tramonto e l’alba. I sintomi della malattia sono febbre a volta preceduta da brividi, mal di testa, dolori muscolari simil influenzali, anemia ed ittero. La sintomatologia può essere molto lieve ed in genere non desta apprensione. Gli episodi febbrili si ripetono a vari intervalli. Le recidive si possono verificare anche dopo dieci anni dalla infezione primaria. Il rischio di contrarre la malattia è molto variabile in relazione al paese che si visita, all’area urbana in cui si soggiorna, alla condizione dell’ambiente in cui si vive. Per evitare di contrarla esistono alcune regole essenziali:
– indossare abiti con maniche lunghe e pantaloni lunghi e non stare mai con i piedi scoperti
-applicare sostanze repellenti sulla cute esposta
-usare nella stanza barriere meccaniche antizanzare e spray o zampironi specifici
-evitare di bagnarsi in acque dolci potenzialmente contaminate
-utilizzare per la prevenzione prodotti antimalarici, su consiglio del medico curante ed in relazione al Paese dove ci si reca
-anche avendo effettuato la prevenzione e messo in atto adeguate misure per evitare la malaria, è bene considerare ogni febbre durante il soggiorno o nei giorni dopo il rientro dalle vacanze, come una possibile infezione malarica. In questo caso si deve contattare il medico.
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Melissa Gullotta