E’ stato autorizzato il vaccino per la meningite da sierogruppo B(MenB)

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E’ stato autorizzato il vaccino per la meningite da sierogruppo B(MenB)

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La meningite è una malattia batterica e come l’etimologia della parola fa comprendere, colpisce le meningi, i foglietti che avvolgono l’encefalo ed il midollo spinale. La malattia può colpire chiunque ed a qualunque età anche se l’età più a rischio è la primissima infanzia. Bambini e adolescenti rappresentano la popolazione con il maggior rischio di contrarre l’infezione. Questa malattia è considerata come la causa di morte più frequente nei primi due anni di vita.

Quali batteri
Il meningococco – Neisseria Meningitidis – è il responsabile della malattia. Sono moltissimi i sottogruppi, circa 130 e, fortunatamente solo 5 di questi sono i maggiori responsabili delle infezioni. Per i sierogruppi più importanti già da qualche anno la ricerca ci ha dotato dei vaccini specifici: A, B, C, W135 e Y. Da qualche giorno, è stato approvato anche il vaccino per il batterio B (MenB), il sottogruppo più pericoloso perché colpisce soprattutto la fascia della primissima infanzia. E’ questo, inoltre, il tipo di meningite più diffusa in Europa. Non deve però per questo essere abbassata la guardia perché i sierogruppi mutano nel corso del tempo e degli spostamenti effettuati dai viaggiatori , rendono di fatto imprevedibile il comportamento dei batteri e conseguentemente la malattia può diventare difficile da gestire. Anche se questi batteri possono essere portatori di dolore ed invalidità permanenti, soprattutto a livelli dell’udito, dell’apprendimento e degli arti, alcune persone diventano dei portatori sani, ovvero possono diffondere i batteri senza però sviluppare la malattia.

La malattia menigococcica
Stiamo parlando di una malattia il più delle volte grave sia per la qualità della vita che per la vita stessa. La sua comparsa è sempre improvvisa e, colpendo i foglietti, le meningi, che avvolgono sia l’encefalo che il midollo spinale, dà come sintomatologia oltre alla febbre ed algie varie del tutto simili ad una banalissima forma influenzale, una rigidità nucale importante, rash petecchiale e piccole macchioline violacee. Oltre a questi due segni caratteristici, altri sintomi sono: febbre, vomito, intensa emicrania, sensibilità alla luce, sonnolenza intensa, confusione ed apoplessia. Tutti i sintomi descritti si instaurano e manifestano tra le 13 e 22 ore dal primo sintomo iniziale. Il contagio della malattia avviene per contatto ravvicinato attraverso gli starnuti e colpi di tosse, i batteri si infiltrano nella mucosa del naso e della gola.

Trattamento terapeutico e prevenzione
La malattia menicogoccica, una volta accertata, deve essere isolata in ospedale. Gli antibiotici sono indispensabili anche se la loro somministrazione, seppur precocissima, non riesce ad impedire l’evoluzione letale della malattia. La prevenzione resta l’unica scelta valida per evitare la malattia stessa e prevenzione vuol dire vaccinazione. Fino ad oggi i vaccini a disposizione sono per la prevenzione sono:

• sierogruppo – Haemophilus influenzae tipo b (Hib);
• Streptococcus pneumonite, pneumococco;
• Neisseria meningitidis (A, B, C, W-135, e Y)

Fino ad oggi restava fuori la copertura vaccinale per il sierogruppo B (MenB) ma grazie all’approvazione dell’Unione Europea, è oggi disponibile e non solo, è possibile somministrarlo anche ai lattanti fin dal compimento del secondo mese di vita. Di questa importante conquista è il prof. Rino Rappuoli – responsabile mondiale della ricerca Novartis – che dobbiamo ringraziare, è riuscito a mettere a punto con il suo team, un vaccino salvavita e, fondamentale, privo di rischi.

Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Responsabile Scientifico di Guidagenitori.it

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