E’ grazie al neuro scienziato Howard Gardner se l’individuo non è più classificato intelligente o meno solo se in grado di risolvere una batteria di problemi logico-matematici. I sette diversi tipi di intelligenza: musicale, linguistica, logico-matematica, spaziale, cinetico-corporale, interpersonale e intrapersonale. Le intelligenze multiple hanno sicuramente rivalutato personaggi del passato e aggiungono invece delle capacità oggi anche alle personalità un tempo definite disadatte. Proseguiamo quindi prendendo in rassegna: l’intelligenza spaziale, cinetico corporale, interpersonale e intrapersonale.
Partendo da questa definizione possiamo fare un tuffo nel passato e pensare al pittore Van Gogh, è stato sicuramente un innovatore nella pittura pur avendo avuto grandi problemi psichici, se fosse stato somministrato il test del Q.I all’epoca, sicuramente sarebbe risultato un debole di mente anche se oggi un suo quadro può essere il sogno di molti averlo in casa propria. La sua intelligenza aveva il predominio nell’area spaziale, era in grado infatti di immaginare la realtà proiettata in un piano spaziale diverso. Seguendo questa logica anche i piccoli autistici possono essere ben rivalutati, ovvero questi ragazzini o adulti, hanno nel loro sistema cerebrale una singola competenza intellettiva infinitamente sviluppata. Sono infatti ragazzi in grado di riprodurre alla perfezione un disegno o un calcolo matematico in pochi minuti, è come se la propensione spaziale è vissuta come una compensazione su altre abilità insufficienti. Non solo pittori ma anche architetti, ingegneri e inventori hanno una capacità innata a rappresentare i prodotti del loro intelletto: sono nella loro mente già proiettati nello spazio prima ancora di averli realizzati.
Il potere del linguaggio del corpo. Rientrano in questa particolare forma mentis i danzatori, i mimi, gli attori, gli atleti e tutti coloro che utilizzano il proprio corpo per esprimere emozioni o raggiungere determinati obiettivi. Alla base di questa forma particolare di intelligenza è presente la capacità di separare la mente, processo di pensiero, dal fisico: apparato scheletrico, muscolare e tendineo, l’insieme delle strutture fisiche. Alla base delle capacità descritte, troviamo il cervelletto con i suoi relè attivi nella coordinazione motoria, i gangli basali e la corteccia cerebrale motoria. L’insieme dei componenti cerebrali sono i grandi registi dell’armonia di tutti i movimenti del corpo. Gran parte dell’attività motoria è il risultato dell’interazione tra il sistema di percezione del se intrapsichico e il centro della coordinazione motoria. Questo tipo di intelligenza si forma fin dai primi anni. Pensando ai danzatori di Bali, fin da piccolissimi vengono introdotti al riconoscimento del proprio corpo attivando i vari gruppi muscolari oppure avviati al gioco con le articolazioni delle dita delle mani, così da diventare, una volta adulti, capaci di danzare in modo perfetto muovendo solo quel particolare muscolo richiesto dalla regia della danza.
La capacità di riconoscersi come essere pensante, il senso del Sé e la capacità di relazionarsi socialmente. Alla base dello sviluppo dell’intelligenza personale ritroviamo il legame speciale tra il neonato e chi si occupa attivamente della sua crescita, in quasi tutti i casi: la madre. E’ in questo legame speciale, e nei sentimenti che a questo si accompagnano, che si rintracciano le origini della conoscenza personale. Per l’intero primo anno di vita del bambino il legame raggiunge la massima intensità, Gradualmente il legame rallenta con l’acquisizione dell’indipendenza del bambino, l’inizio della parte esplorativa che si attua con la capacità del camminare e delle prime relazioni sociali al di fuori della famiglia stretta. La crescita della conoscenza personale può essere suddivisa in stadi o fasi. In ogni stadio subentrano particolari caratteri importanti per lo sviluppo dell’intelligenza intrapersonale. Consapevolezza dei propri sentimenti, emozioni, obiettivi e motivazioni, I bambini quindi sviluppano alcuni stati corporei e cerebrali in base a come sperimentano una serie di stati emotivi: eccitazione, piacere o dolore. Dopo il secondo anno di vita i bambini sperimentano la suddivisione: io – mio e tu – mamma o altro. E’ con la pre-adolescenza che il ragazzino inizia a cercare amici che lo apprezzino per le sue idee, le sue conoscenze e la sua sensibilità piuttosto che per ciò che possiede. Inizia così il desiderio di essere apprezzato e amato dagli altri: intelligenza Interpersonale. Consapevolezza dei sentimenti, delle emozioni, degli obiettivi e delle motivazioni delle altre persone.
Un discorso a parte lo merita l’intelligenza naturalistica, questo tipo di intelligenza è stata l’ultima ad essere stata presa in considerazione dal prof. Gardner. Questa particolare intelligenza affonda il suo focus sull’interesse per la natura tutta: animali, vegetali, meteorologa, farmaceutica, salute e tutto ciò che dovrebbe rendere la vita dell’uomo più facile da vivere in un contesto fortemente alterato dall’inquinamento. Avere un livello di intelligenza naturalistica elevata vuol dire: elevata sensibilità verso la fauna e la flora, amore per la natura e interazione con tutte le creature viventi.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Medico psichiatra, psicologo, psicoterapeuta