Vitiligine, una giornata mondiale per non vergognarsi

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Vitiligine, una giornata mondiale per non vergognarsi

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Macchie bianche in alcune parti del corpo, talvolta anche estese, dovute all’assenza di melanina. Si manifesta così la vitiligine, malattia della pelle di cui in questi giorni ricorre la giornata mondiale. Il messaggio di quest’anno, per i pazienti che sono circa cento milioni nel mondo, è – Consapevolezza, Amore, Rispetto, Cura – che richiama a un’accettazione di se stessi a partire dal profondo. La ricerca di cure efficaci nel controllare la malattia e il più possibile personalizzate va avanti. Nel frattempo, a far conoscere la patologia e creare maggiore consapevolezza sono stati anche diversi personaggi famosi. Oltre a Michael Jackson, la modella Winnie Harlow, che ha fatto della vitiligine un punto di forza e un tratto distintivo. Di recente, anche il premier Edouard Philippe, apparso con una chiazza bianca sulla barba, ha dichiarato di esserne colpito. E dall’attrice Kasia Smutniak è arrivato anche un filtro Instagram, Beautyligo, che permette di vedere com’è il proprio volto con le macchie.

Vitiligine colpite due persone su cento in Italia

Poco comune, ma non rara, la vitiligine colpisce circa il 2% della popolazione italiana, creando disagio in chi la vive sulla propria pelle ed un senso di difficoltà in chi la osserva. Seppur innocua e non contagiosa, la vitiligine è una malattia la cui eziologia vede una ridotta produzione di melanina, la particolare sostanza che attribuisce il colore della pelle e dei capelli. In pratica succede che i melanociti, le cellule produttrici della melanina, risultano in alcune parti dell’organismo assenti o poco attivi, determinando così chiazze cutanee meno pigmentate rispetto al resto della pelle. Alcune evidenze fanno pensare ad una patologia autoimmune, generata cioè dal sistema immunitario che, andato in tilt, aggredisce i melanociti. Anche la genetica ha un suo peso, in alcune famiglie la vitiligine colpisce oltre un terzo dei componenti, così come un trauma fisico od emotivo. Sono molte le persone che vedono comparire chiazze ipopigmentate sulla propria pelle dopo un lutto, una separazione, un incidente stradale, una gravidanza od un qualsiasi evento stressante.

Pelle a chiazze: è la vitiligine

La vitiligine può comparire in qualsiasi parte del corpo. Le aree più colpite sono il viso soprattutto nel contorno labbra ed occhi, le mani, i piedi, i genitali. Talvolta coinvolge anche i peli o i capelli facendoli diventare bianchi. La vitiligine non modifica in alcun modo l’integrità della pelle, infatti, si mantiene intatta e ben idratata e pertanto non richiede particolari detergenti per la sua pulizia. Per ridurre i disagi estetici, si possono applicare dei cosmetici in grado di coprire le macchie più chiare. La melanina svolge un ruolo molto importante verso l’epidermide: protegge la cute dalle radiazioni solari. I pazienti colpiti da vitiligine, sono maggiormente soggetti alle ustioni solari. La raccomandazione è quindi di usare la massima precauzione prima di esporsi al sole, ricorrendo a prodotti ad altissima protezione.

Un aiuto per la vitiligine arriva dalla fototerapia

La terapia della vitiligine non è semplice: si passa dai cosmetici coprenti ai trapianti autologhi di pelle per i casi più seri. Il sistema più efficace è con la fototerapia, consiste nello stimolare attraverso una fonte luminosa mirata i melanociti a lavorare di più, producendo melanina che possa migliorare la colorazione della pelle nelle zone più chiare. Gli apparecchi, oggi all’avanguardia, permettono una pigmentazione della sola chiazza, mentre le tecniche fototerapiche di una volta trattavano globalmente la superficie corporea, accentuando il contrasto cromatico tra la cute sana e quella ipopigmentata. Inoltre la selettività riduce gli effetti collaterali come scottature e arrossamenti. Per qualsiasi informazione su questo trattamento e sulle altre cure per la vitiligine, il dermatologo è sempre il punto di riferimento.

Giorgia Andretti

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