L’inchiostro dei tatuaggi arriva nei linfonodi

polpette
Il nostro menù del giorno 10_02_2022
10 Febbraio 2022
red velvet
Il nostro menù del giorno 11_02_2022
11 Febbraio 2022

L’inchiostro dei tatuaggi arriva nei linfonodi

tatuaggi colorati e linfonodi
Condividi sui social

Sempre più persone si rivolgono al dermatologo per far rimuovere i tatuaggi che fino a qualche tempo prima esibivano con tanto orgoglio. Succede sempre più spesso per una nuova normativa europea, entrata in vigore il 4 gennaio. La nuova norma vieta l’uso di inchiostri colorati per i tatuaggi e trucco permanente. I pigmenti colorati possono contenere l’isopropanolo, sostanza presente nella maggior parte degli inchiostri per tatuaggi. Questa sostanza è classificata tra quelle potenzialmente cancerogene, quindi le lesioni cutanee provocate durante i tatuaggi possono far assorbire questa sostanza da parte dell’organismo, con conseguenze negative.

Tatuaggi: rischi legati ai pigmenti

I pigmenti colorati possono staccarsi dai disegni sottopelle e depositarsi nei linfonodi, sentinelle che si attivano in caso di attacchi virali, batterici e tumorali. Il rischio è l’isopropanolo una volta raggiunto i linfonodi, questi possano iniziare a dare risposte anomale dando origine a infezioni e infiammazioni di varia entità. Eliminare i tatuaggi è possibile, ma le attività di rimozione di tatuaggi o microblading sono pratiche mediche e in quanto tali devono essere eseguite da un medico a questo specializzato. Per nessuna ragione ci si deve affidare a una persona inesperta: i danni potrebbero essere molto più seri.

La rimozione attraverso il laser

Per rimuovere un tatuaggio è possibile utilizzare il laser al neodimio, con un impulso laser di brevissima durata si colpisce il pigmento. L’inchiostro, così ridotto in minuscoli frammenti, viene inglobato quindi dai macrofagi. Questo intervento può richiedere dalle 3 alle 5 sedute e fino a circa 12 nei casi più difficili, a distanza di 4-8 settimane l’una dall’altra. La pelle potrebbe arrossarsi e sulla parte interessata potrebbero comparire vesciche, croste o desquamazione.

Il pico laser è un dispositivo di ultima generazione, emette energia con potenza elevatissima a impulsi brevissimi e su 3 lunghezze d’onda in grado di agire su colori differenti di pigmento tramite un puro effetto fotoacustico. Il laser lavora quindi in modo combinato eliminando diversi tipi di pigmenti colorati, a differenti profondità, con risultati soddisfacenti anche sui tatuaggi multicolore.

La rimozione con le tecniche tradizionali

La saladermoabrasione è una vecchia tecnica, più economica, ma ancora utilizzata. La pelle viene escoriata per il primo strato cutaneo.  Si applica del sale fino sulla ferita, questo ha il potere di assorbire il pigmento. Bisogna però avere esperienza e professionalità per evitare che restino cicatrici. Infine, c’è sempre l’opzione dell’escissione diretta, può essere però applicata solo su tatuaggi di dimensioni piccole. Si tratta di una tecnica sempre valida, però, può lasciare cicatrici non sempre piacevoli da vedere.

Giorgia Andretti

Sostieni Guidagenitori.it

Il Covid-19 ha colpito al cuore anche l’economia, tutto si è fermato, pubblicità compresa, l’unica forma di sostentamento per fare e diffondere l’informazione medico-scientifica, obiettivo principale di Guidagenitori.it

I nostri giornalisti, tecnici informatici e tutti gli altri operatori che sorreggono il giornale, continuano a svolgere regolarmente il lavoro per offrire gratuitamente i servizi editoriali, nonostante le difficoltà economiche. Ecco perché il vostro contributo è prezioso.

Registrati o Accedi

Comments are closed.