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Mamme, via i sensi di colpa

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Secondo uno studio i bambini che frequentano un asilo nido non sono penalizzati nello sviluppo psicologico

Le mamme che lavorano e che vivono con il timore di non dedicarsi abbastanza ai figli hanno da oggi un motivo in più per fare pace con i propri sensi di colpa. Secondo uno studio condotto dall’Università di Bristol che ha analizzato nel sud-ovest dell’Inghilterra lo sviluppo di 14.000 bambini, i figli stanno tanto bene a casa quanto all’asilo nido e non soffrono se le madri vanno a lavorare.

Nei primi mesi stessi stimoli, stessa serenità
La ricerca, denominata “Children of the 90’s” (Bambini degli anni Novanta) poiché esamina soltanto l’evoluzione di ragazzini nati nel 1991 e 1992, ha evidenziato che i figli delle madri lavoratrici hanno uno sviluppo psicologico, emotivo e comportamentale analogo a quello dei figli delle madri a tempo pieno. Al contrario, è emerso che i bambini delle donne che si dedicano completamente a fare le mamme quando hanno 6 mesi sono addirittura più irrequieti e difficili degli altri della stessa età. Gli studiosi, guidati dal professor Dieter Wolke, hanno anche misurato gli stimoli che i bambini ricevono nelle scuole materne o a casa con i loro genitori e non hanno rilevato differenze. “Questi risultati dovrebbero riassicurare le madri lavoratrici del fatto che non bloccano in alcun modo lo sviluppo emotivo dei loro figli”, ha dichiarato il professor Wolke al quotidiano The Independent. In Gran Bretagna, oltre il 60% delle madri lavora rispetto al 21% di 20 anni fa e questa tendenza è destinata a salire ulteriormente”.
Secondo lo studio inoltre, nelle famiglie dove la madri lavorano a tempo pieno, i padri trascorrono più tempo con i figli e le mamme lavoratrici, nonostante gli impegni professionali, continuano a dedicare il 50% del loro tempo al gioco o al dialogo con i propri bambini.

Allo studio gli effetti sul lungo termine
Ad ogni modo, secondo il professor Wolke, non si può escludere che affidare i bambini alle cure di terzi non abbia alcun tipo di conseguenza. “Non abbiamo esaminato tutti gli aspetti: ad esempio non possiamo dire nulla in merito allo sviluppo cognitivo dei bambini, intendendo per tale la loro capacità di apprendere e capire, né sappiamo nulla sulle conseguenze a lungo termine”, ha detto il professore al quotidiano pomeridiano Evening Standard, sottolineando che la ricerca affronterà questi aspetti nei prossimi mesi. Anche la Family Education Trust ha invitato alla prudenza. “Dobbiamo stare attenti al modo in cui interpretiamo i risultati di questo studio – ha dichiarato a The Daily Telegraph Rebecca O’Neil, portavoce dell’associazione – Affidare alle cure di un asilo nido o di estranei un bambino piccolo per parte della giornata può avere effetti salutari e persino positivi. Ma l’affidamento a tempo pieno potrebbe al contrario avere effetti negativi”.

 

Matteo De Matteis

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