Scuola primaria, niente più voti in pagella

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Scuola primaria, niente più voti in pagella

pagella
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A decidere il cambiamento è stata l’attuale Ministro della Pubblica Istruzione, ma solo lo scorso dicembre è stata rilasciata l’ordinanza ministeriale dando le istruzioni alle scuole su come procedere nella compilazione delle pagelle in consegna a fine gennaio. I voti andranno a stare in soffitta fino a quando un prossimo Ministro non deciderà di farli tornare nuovamente sulla scena. I giudizi, a parere di chi li ha voluti dovrebbero facilitare il percorso non solo di apprendimento ma anche di recupero per i ragazzini in difficoltà. In realtà, per gli insegnanti sarà un super lavoro, dovranno valutare a parole ogni singolo alunno e ben sappiamo quanto le parole alle volte possono essere dei macigni in grado di ferire ben oltre un voto numerico. Ed ancora, i giudizi sapranno davvero essere compresi dai bambini della scuola primaria? I ragazzini di questa fascia di età non hanno ancora ben dimestichezza con le parole, simboli astratti, di non immediata comprensione.

I giudizi in pagella saranno quattro

  • Avanzato: questo giudizio è riservato ai ragazzini capaci di portare a compimento i compiti assegnati sia in situazioni conosciute che non, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità. Rientrano min questo giudizio i ragazzini totalmente autonomi negli studi e capaci di un apprendimento superiore alla media;
  • Intermedio: questo giudizio è dedicato ai ragazzini in grado di portare a termine i compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, indipendentemente se in modo autonomo ma discontinuo oppure in modo non autonomo, ma con continuità. I ragazzini rientranti in questo giudizio possono migliorare il loro grado di autonomia;
  • Base: rientrano in questo giudizio i ragazzini in grado di portare a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, si in modo autonomo ma con discontinuità ma anche in modo non autonomo, ma con continuità. La differenza tra questo livello e l’intermedio è che il lavoro da fare deve andare nella direzione di una maggiore capacità di risposta anche in situazioni non note e non guidate direttamente dall’insegnante;
  • In via di prima acquisizione: rientra in questo livello il ragazzino in grado di portare a termine i compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente. 

Fanno eccezione a queste quattro valutazioni gli alunni con disabilità certificata, in questo caso le valutazioni devono seguire gli obiettivi dei singoli ragazzini a cui è riservato un Piano Educativo Individualizzato – PEI.  Lo stesso vale per i disturbi Disturbi specifici dell’apprendimento,- DSA, continueranno a seguire il Piano didattico personalizzato.

Chi ha elaborato i giudizi e sulla base di cosa?

Con molta probabilità qualche politico all’improvviso diventato esperto in pedagogia che ha   ritenuto i voti non adeguati ha pensato bene di reintrodurre i giudizi al posto dei numeri. Ma siamo proprio sicuri che un voto numerico scadente faccia più male di un giudizio meno che mediocre? Che si tratti di un voto o di un giudizio, sempre di dare un’etichetta a un ragazzino o ragazzina si tratta. Perché quindi ogni inquilino che arriva al ministero deve cambiare le regole? Perché non mettere in agenda ciò che dovrebbe essere realmente modificato, ovvero, il tipo di didattica, questa dovrebbe essere più congeniale alle varie fasi dello sviluppo cognitivo   nel corso dei cinque anni  della scuola primaria. Questo è il periodo in cui si stabiliscono le regole necessarie alla comprensione non solo della risoluzione dei problemi, ma anche a stabilire e concretizzare le associazioni nei rapporti causa-effetto. È dall’acquisizione di queste regole che prende l’avvio quella conoscenza che accompagnerà il bambino nel corso della vita. Ai ragazzini devono essere offerte delle reali opportunità di conoscenza, quindi il giudizio o voto, in questo senso è davvero poco rilevante.

Dott.ssa Rosalba Trabalzini

Responsabile Scientifico Guidagenitori.it

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