Soprattutto nella regione Lazio si è insediato il virus West Nile. La donna punta dalla zanzara Culex pipiens è deceduta all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, dopo essere stata ricoverata con sintomi di febbre e stato confusionale, sintomi che sono spesso associati all’infezione da virus West Nile. Nel Lazio sono stati confermati altri sei casi di infezione, tutti nella provincia di Latina. Di questi, due pazienti stanno affrontando una situazione critica a causa di patologie concomitanti e sono sotto cure intensive all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Al contrario, gli altri quattro pazienti stanno mostrando segni di miglioramento, una nota rassicurante in questo quadro preoccupante.
La Regione sta attivando una serie di misure preventive attive già dal 17 luglio. Queste misure includono la sensibilizzazione dei medici nei territori colpiti, l’attuazione di interventi di disinfestazione mirati nei focolai larvali di zanzara Culex pipiens e una campagna informativa per i cittadini. L’obiettivo principale è quello di educare la popolazione sull’importanza delle misure preventive contro le punture di zanzara e di promuovere la collaborazione per l’eliminazione dei focolai larvali. Nella provincia di Latina, i focolai larvali sono prevalentemente localizzati in canali di medie e piccole dimensioni, come canali di irrigazione e canalette di scolo. Le autorità locali hanno già iniziato a effettuare operazioni di bonifica ambientale per limitare la proliferazione delle zanzare.
In merito alla diagnosi, i medici della Regione, e in particolare quelli della provincia di Latina, sono stati incoraggiati a prestare massima attenzione nel riconoscere sintomi potenzialmente correlati a infezioni neuroinvasive da virus West Nile. È fondamentale una valutazione tempestiva nei casi di febbre prolungata, soprattutto in individui a rischio di sviluppare forme gravi della malattia. Nel contesto diagnostico, il virus West Nile deve essere considerato nella diagnosi differenziale per condizioni come encefaliti, meningiti e altre sindromi neurologiche. Il virus West Nile, come noto, viene trasmesso principalmente attraverso le punture delle zanzare del genere Culex, non trasmettendosi invece da persona a persona. Questo pone un forte accento sulla necessità di misure preventive comuni per ridurre il rischio di esposizione. Gli individui sono connessi al ciclo di trasmissione del virus attraverso le zanzare, ma una volta infettati, il virus non si trasmette ad altre persone o a zanzare.
La prevenzione è importante ed includono l’uso di repellenti, l’installazione di zanzariere, e la rimozione di ristagni d’acqua che possono fungere da habitat per le larve. Come ribadito in un nostro precedente articolo su Guidagenitori.it, l’arma più efficace resta la prevenzione attiva e consapevole. I cittadini hanno un ruolo fondamentale nel ridurre la presenza dei focolai larvali adottando semplici misure quotidiane. Questo evento triste sottolinea ulteriormente l’importanza della consapevolezza e della preparazione quando si tratta di malattie trasmissibili tramite vettori come le zanzare. La collaborazione tra le autorità sanitarie, i medici e la popolazione generale è importante per contrastare la diffusione del virus West Nile e proteggere la salute pubblica. Con il caldo, come in questi giorni la vigilanza rimane la nostra migliore difesa.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Responsabile scientifico Guidagenitori.it
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