I bambini hanno bisogno degli stimoli dell’ambiente esterno, ma in condizioni adatte al loro benessere. In questa stagione, è importante scegliere le ore più fresche.
Ogni bambino, fin dalla più tenera età, ha necessità di poter uscire quotidianamente, se le sue condizioni fisiche e il clima lo permettono. L’ambiente esterno è infatti essenziale per lo sviluppo fisico e cognitivo. La luce e l’ombra, il caldo e il fresco, il rumore della pioggia, il vento, i suoni della strada, il canto degli uccellini gli regalano sensazioni nuove e costituiscono per lui uno stimolo importante, anche se è così piccolo che non sembra accorgersi di quello che accade intorno a lui. Inoltre il sole è essenziale per la crescita, perché attraverso la sua luce l’organismo riesce a sintetizzare una adeguata quantità di vitamina D, che rafforza lo sviluppo osseo. Per la maggior parte dei bimbi la passeggiata è quindi l’appuntamento più salutare ed entusiasmante della giornata. Per tutelare il benessere del piccolo, però, visto che fa caldo, è bene avere qualche precauzione.
Scegliere le ore più fresche
La prima regola, in questa stagione, è portare il bambino a spasso nelle ore più fresche della giornata, cioè nelle prime ore della mattina fino alle undici, e dalle 17 del pomeriggio in poi.
La durata della permanenza all’aria aperta dipende dalla disponibilità di tempo che si ha e naturalmente anche dalla temperatura e dalle condizioni meteorologiche: se la giornata è particolarmente calda, comunque è buona norma non prolungare troppo la passeggiata o almeno scegliere un posto ombreggiato e ventilato, come un parco o un giardino. Il piccolo dovrebbe entrare il meno possibile in contatto con il gas di scarico delle automobili e altre sostanze inquinanti. Nelle grandi città trovare l’aria pura è difficile, ma passeggiare in una strada tranquilla e alberata, oppure in un parco, piuttosto che in una strada percorsa da veicoli, può costituire una bella differenza. Secondo gli esperti, i gas di scarico delle auto, che fuoriescono esattamente ad altezza della bocca e del naso del bimbo nel passeggino, irritando le mucose delle prime vie respiratorie, diventano molto meno aggressivi già ad alcuni metri di distanza.
Abbigliamento, regolarsi su se stesse
Quando il bambino è ancora molto piccolo, non è semplice capire se ha caldo o freddo. Spesso i neonati hanno le mani e i piedi freddi, indipendentemente dalla temperatura esterna e da quanto sono vestiti perché hanno un sistema di termoregolazione ancora imperfetto. Non bisogna allora preoccuparsi se le estremità non sono calde come il resto del corpo e non occorre coprire ulteriormente il bimbo. La mamma può usare se stessa come termine di paragone: il caldo e il freddo che sente il bambino è lo stesso che prova la mamma. Durante la stagione calda l’ideale è vestire il piccolo in modo leggero, con stoffe naturali (cotone, lino) che fanno traspirare la pelle. In estate il bebé dovrebbe essere coperto il minimo indispensabile, per evitare che il sudore rimanga a contatto con la pelle e la irriti, provocando la sudamina un’infiammazione cutanea che si manifesta con piccoli puntini rossi nelle zone di maggiore traspirazione. I piedini possono essere nudi o, se fa un po’ più fresco, protetti con una calzina in cotone.
Consigli per il suo benessere
Quando si esce di casa è bene far indossare al bebé un cappellino in cotone chiaro, che lo protegge dal sole e da eventuali colpi di vento. Nonostante il caldo, è bene avere con sé una copertina o un golf, utili quando si entra con il piccolo in un luogo chiuso e con aria condizionata, come la banca o il supermercato. Anche solo per pochi minuti, il brusco calo termico può far abbassare velocemente la sua temperatura corporea. All’aperto, è meglio non lasciare dormire il bambino nella sua carrozzina con la cappottina rialzata in pieno sole: la temperatura all’interno potrebbe divenire troppo alta e causargli un colpo di calore. Per evitare questo rischio si può abbassare la cappottina e portare la carrozzina all’ombra. Attenzione anche al sole negli occhi: quando è coricato i raggi del sole potrebbero ricadere verticalmente sui suoi occhi e dargli fastidio. I raggi possono essere schermati con un piccolo ombrellino in stoffa da applicare alla carrozzina, oppure da una tendina, anche creata con un ampio fazzoletto o un lenzuolino. Quando si esce è utile avere sempre con sé un biberon d’acqua fresca, se il piccolo non è allattato al seno: è bene infatti offrire spesso da bere al bambino, per fargli reintegrare i liquidi persi con la sudorazione e per scongiurare il rischio disidratazione.
Se ci si sposta in auto prima di sistemare il bambino sul seggiolino posteriore sarebbe bene aerare l’abitacolo. Molto spesso, dopo una sosta prolungata sotto il sole, la temperatura all’interno dell’auto è troppo elevata e il bambino ne soffrirebbe. Il finestrino dell’auto nel corso del viaggio non va aperto eccessivamente: il bambino, seduto sul sedile posteriore, potrebbe improvvisamente trovarsi in mezzo alla corrente d’aria. E sono appunto le correnti d’aria i maggiori nemici della salute dei più piccoli.
Marina Giulia Bordoni