Il 70 per cento delle donne in attesa soffre di anemia temporanea, con inevitabile corollario di
stanchezza e giramenti di testa. Ecco quali sono i cibi utili per la prevenzione.
Durante la gravidanza è molto importante che nell’organismo
materno non vengano a mancare sostanze fondamentali per il corretto sviluppo del feto. Tra le più importanti c’è sicuramente il ferro, necessario per
produrre emoglobina, la sostanza contenuta nei globuli rossi che trasporta ossigeno a tutte le cellule dell’organismo.
In gravidanza il bimbo nel
pancione utilizza il ferro della mamma per produrre i propri globuli rossi, e di conseguenza la quantità di ferro di cui dispone normalmente la donna
può diventare insufficiente nei nove mesi e può causare una carenza di ferro nel sangue (anemia).
Per una donna in età fertile sono indicati 18
milligrammi di ferro giornalieri, ma la dose aumenta a 30 milligrammi se la donna è incinta.
L’alimentazione ricca di
ferro
In genere il 70% delle future mamme soffre di anemia e questa deriva da abitudini alimentari scorrette, seguono cioè una dieta che
non assicura il giusto apporto di ferro.
In natura esistono due tipi di ferro: il ferro eme, presente nella carne e nel pesce, e il ferro ionico,
contenuto nei vegetali e nelle uova. L’organismo assorbe circa il 30-40% del ferro eme e solo il 2-10% del ferro ionico. E’ importante quindi avere
un’alimentazione che comprenda ogni giorno una porzione di carne e/o pesce. Tra gli alimenti ricchi di ferro possiamo elencare: il fegato, la carne di
cavallo e il manzo, il pesce grasso, i cereali, i legumi, le verdure a foglia verde, la frutta secca e le uova.
L’assorbimento di ferro dai
cibi aumenta se questi sono assunti insieme a:
nella frutta e nelle spremute
proteine della carne e del pesce
Al contrario l’assorbimento di ferro è basso se assunto insieme a:
Quando servono gli integratori
Entro un certo limite (10g/100ml) l’anemia è un fattore “naturale” in
gravidanza e non crea disagi particolari né alla futura mamma né al feto. Ma se i valori sono inferiori alla norma e la mamma accusa quei disturbi
tipici dell’anemia (stanchezza, pallore, debolezza, giramenti di testa, svenimenti), il ginecologo può prescrivere l’uso di integratori a base di ferro,
disponibili in diversi tipi di preparazione farmaceutica. L’assunzione di ferro può provocare qualche fastidio, come mal di stomaco, mal di testa,
nausea, stitichezza o diarrea. L’eventuale comparsa di questi sintomi va sottoposta all’attenzione del ginecologo.
Le
analisi
Per determinare le cause di questi sintomi, il dottore deve prescrivere delle analisi del sangue per valutare il livello di
emoglobina, controlli che la donna eseguirà ogni mese per tutta la durata della gravidanza. Potrà così diagnosticare tempestivamente il rischio di
deficienza di ferro o addirittura di un’anemia conclamata.
Angela Salini