Acido folico in gravidanza, perché è necessario

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Acido folico in gravidanza, perché è necessario

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Quando si è in attesa di un bambino aumenta la necessità, per la mamma, di assumere determinati elementi. Il ferro è indispensabile per evitare problemi di anemia e per favorire la formazione dei globuli rossi fetali, occorre più calcio per formare le ossa del bambino, più vitamina B12 per i benefici nello sviluppo di tutti i tessuti. In particolare, però, è necessario assicurarsi una adeguata dose di acido folico.

Perché l’acido folico
L’acido folico, detto anche vitamina B9, è una sostanza presente in natura in una grande varietà di cibi. Il nome – folico – è stato attribuito alla vitamina B9 perché è stato scoperto per la prima volta nelle verdure a foglia verde, come gli spinaci, le biete, le erbette e molti tipi di insalata. Si trova però anche negli asparagi, nei broccoli e nei cavoli verdi, nel lievito di birra, nei legumi, nel fegato, nelle arance e nelle fragole. Svolge alcune funzioni importanti sia per l’organismo della mamma, sia per quello del bambino. In primo luogo, favorisce l’assorbimento del ferro, combattendo quindi le forme di anemia. Soprattutto, però, aiuta la maturazione del sistema nervoso del bambino che si sta formando. Da tempo si sa, infatti, che alcune malformazioni del sistema nervoso come la spina bifida ovvero la mancata chiusura del tubo neurale è associata a un basso apporto di acido folico. Inoltre, una anemia di acido folico da parte della mamma può causare debolezza nel bambino, anche diversi mesi dopo la nascita.

Quanto ne occorre ogni giorno
In una persona adulta e nella donna non in gravidanza, 0,2 mg al giorno sono sufficienti per stare bene. Nella donna in gravidanza questa necessità aumenta fino ad arrivare a un milligrammo circa al giorno, che può essere garantito da una alimentazione varia, a base degli alimenti ricchi di acido folico. In alcuni casi, però, è necessario ricorrere a una integrazione, su suggerimento del ginecologo. Gli integratori si acquistano in farmacia dietro presentazione di ricetta e solitamente sono in compresse. Andrebbero assunti dalle donne che hanno, nella storia famigliare, casi precedenti di malformazioni a carico del sistema nervoso, come appunto la spina bifida. Nulla vieta, però, che tutte le donne assumano questo tipo di integrazione. L’ideale sarebbe assumere la giusta quantità di acido folico già da prima di dare inizio a una gravidanza. Certo, non sempre l’arrivo di un bimbo può essere pianificato, ma se si progetta un figlio è bene iniziare da subito ad aumentare l’assunzione della sostanza. Se invece il bimbo arriva senza progetto, è bene prendere l’acido folico da subito, perché è nelle prime settimane che si forma il sistema nervoso con la chiusura del tubo neurale. Assumerlo fino al parto, senza superare le dosi indicate, è una garanzia di maggior benessere per mamma e bimbo.

Lina Rossi

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