Nel caso di nascite faticose, i neonati possono presentare gonfiori o ematomi. Non lasciatevi allarmare dall’apparenza, nella maggior parte dei casi tutto si risolve rapidamente.
Grazie ai progressi della ginecologia, degli strumenti diagnostici e alla moderna assistenza ostetrica che si preoccupa molto della sicurezza del parto naturale, oggi è estremamente raro che un bambino subisca qualche conseguenza fisica. Nella grande maggioranza dei casi i neonati superano l’evento “traumatico” del parto senza alcuna conseguenza. In rari casi invece il bambino, durante il parto, potrebbe riportare delle lesioni: se ciò avviene non c’è, però, da allarmarsi, perché il più delle volte il problema si risolve spontaneamente, nel giro di pochi giorni, senza alcuna conseguenza per la vita futura del piccolo. Vediamo insieme quali sono i traumi da parto più frequenti.
Tumore da parto
Il termine è inquietante, ma il problema è invece semplice e di tutt’altra natura. Dopo il parto la testa del bambino può non essere perfettamente arrotondata. Nel caso in cui il neonato sia stato costretto ad attraversare un canale del parto sostanzialmente più piccolo di lui e abbia subito manipolazioni o interventi a volte eccessivi, la testa può assumere una forma leggermente appuntita. In alcuni casi, la pressione della sommità del capo sulla cervice, subita durante il parto, provoca il rigonfiamento nella pelle (edema), formando ciò che viene detto “tumore da parto”, che non è niente di preoccupante e sparisce spontaneamente entro quarantotto ore dalla nascita.
Cefaloematoma
Certe volte il bambino durante il parto inclina la testa che è così sottoposta ad una maggiore pressione. In questo caso su un lato può apparire un gonfiore grande come un uovo, detto cefaloematoma, formato da una massa di sangue che si raccoglie e ristagna tra il cranio e il cuoio capelluto. Benché possa apparire molto brutto questo ematoma guarisce meglio se lo si lascia stare: nel giro di qualche settimana si appiattirà completamente.
Ematomi e petecchie
Queste piccole lesioni sono determinate da rottura di vasi capillari e si risolvono spontaneamente entro poche ore o pochi giorni senza alcun trattamento. In quei neonati che presentano giri di cordone intorno alla nuca durante il parto, la presenza di petecchie diffuse al viso e al collo è comune e non richiede ulteriori indagini mediche.
Frattura della clavicola
Qualche volta, soprattutto se il bambino è molto grande, può risultare difficoltoso far uscire le spalle e le manovre che si effettuano possono produrre delle lesioni. I nervi che vanno dal collo al braccio possono venire stirati, causando debolezza nell’avambraccio e nella mano. Altre volte è possibile che si fratturi una clavicola, la più comune frattura al momento del parto.
Nella maggior parte dei casi la frattura è senza spostamento dei monconi ossei. Può anche essere del tutto asintomatica e rendersi evidente solo verso la fine della prima settimana di vita, quando compare una tumefazione, palpabile bene a livello della spalla, che rappresenta un vero e proprio callo osseo. Quando la frattura è completa la sintomatologia può essere evidente alla nascita: l’arto dal lato dove c’è la frattura è meno mobile e viene tenuto lungo il tronco con il gomito esteso, probabilmente perché il movimento provoca dolore.
Il trattamento della frattura è essenzialmente rivolto ad evitare il dolore, pertanto si mantiene il neonato in posizione supina, evitandogli la posizione prona o sul fianco.
Il consolidamento della frattura avviene nell’arco di pochi giorni (7-10) con piena ripresa della mobilità dell’arto.
Paralisi del nervo frenico
E’ una forma relativamente rara che si verifica soprattutto nei parti podalici, dovuta alla lesione di una parte della radice cervicale; la paralisi compare nelle prime ore di vita e si accompagna a dispnea e cianosi, la respirazione è prevalentemente toracica e non si osserva l’espansione dell’addome durante l’inspirazione, ma, all’opposto si ha rientramento addominale (respiro paradosso). La diagnosi si effettua con l’esame radioscopico: se l’esito dimostra l’immobilità del diaframma, il trattamento prevede l’uso della ventilazione forzata in pressione positiva continua.
Lesioni dei nervi periferici
Le lesioni del sistema nervoso periferico, a carico dei nervi facciale, sono rare. Sono provocate dal parto o da compressioni verificatesi in utero per una abnorme posizione del feto.
La lesione del nervo facciale può essere la conseguenza di un trauma dovuto al forcipe o alla compressione del nervo con l’osso sacro della madre mentre la testa si trova nel canale del parto. Si osserva una diminuzione dei movimenti del volto e della capacità di corrugare la fronte dal lato della paralisi, il neonato non riesce a chiudere la palpebra, le pieghe tra naso e labbra e dell’angolo della bocca sono appiattite; durante il pianto si evidenzia una asimmetria dei movimenti della bocca. La prognosi però è eccellente, con recupero totale entro qualche settimana.
Deformità del naso
Dopo il parto sono comunemente osservabili anomalie della forma del naso. Può esserci un appiattimento o una torsione temporanea del naso provocata dal passaggio attraverso il canale del parto.
Danni da forcipe e ventosa
L’estrazione con il forcipe può lasciare qualche segno intorno alle orecchie, agli zigomi e ai lati del capo. La ventosa invece lascia un rigonfiamento e una linea rossa circolare sulla testa, nel punto in cui è stata applicata la coppetta, che scompare in poco tempo.
I rischi del parto podalico
Un bambino podalico, se nasce con parto naturale, può subire qualche ematoma sulle natiche e, nei maschietti, sullo scroto. Ma anche in questo caso i segni spariscono in pochi giorni.
Angela Salini