Martedì 10 febbraio, ricorre per l’undicesimo anno consecutivo la giornata mondiale della sicurezza in rete, il claim di questo anno è: Rendiamo tutti insieme internet migliore. Lo dobbiamo a tutte le future generazioni.
Ormai è ben chiaro a tutti noi la rivoluzione mediatica a cui ci ha esposto la rete internet: è verissimo, la rete è il nostro grande balcone affacciato sul mondo, è il posto migliore, è il posto da dove è possibile guardare tutto, ma proprio tutto in ogni singola angolazione. La rete, con le sue potenzialità informatiche, ci conosce fin troppo bene, non solo sa perfettamente quello che facciamo ma riesce anche a carpire i nostri bisogni più intimi. Davanti alla rete, siamo senza difese e se non possiamo difenderci noi adulti, come possono farlo i nostri ragazzi?
Per loro natura i ragazzi sono portati a sperimentare tutte le proposte ricevute, un po’ per curiosità, un po’ per la voglia connaturata all’adolescenza di trasgredire le regole genitoriali, e tutto questo, purtroppo, senza avere la benché minima percezione del rischio a cui possono andare incontro.
Anche in quest’anticipo di festeggiamenti per la giornata della sicurezza in rete, purtroppo, mi devo ripetere: oggi oltre l’80% di connessioni alla rete avviene attraverso il mobile, ovvero da da smartphone, bene, avete idea quanti siano i ragazzi al di sotto dei 13 anni ad avere un profilo FB? Sono tanti ed ancora più di tanti e di tutti questi, davvero vogliamo credere che i genitori non ne siano al corrente? Uno smartphone costa abbastanza e può quindi arrivare nelle mani di un adolescente solo se è regalato da mamma e papà ma una volta il device arrivato nelle mani del ragazzino… nessuno è più in grado di operare alcun controllo.
Qualcuno sostiene sia arrivato il momento di preparare una carta dei diritti in internet, ma anche se si dovesse arrivare a redigere una serie di regole per il suo utilizzo, chi e come potrà effettuare un controllo mirato quando il nostro paese è considerato come la nazione con il numero di smartphone superiore agli abitati in un rapporto di 158%. Non c’è che dire… siamo i primi rispetto a tutti gli altri paesi del mondo, ottimo primato.
Altri sostengono che bisogna lavorare sulla prevenzione, per mettere internet in sicurezza, bisogna capire di quale prevenzione si parla, se è quella di vietare l’uso di un smartphone ai minori dei 13 anni, sono perfettamente d’accordo, se si stratta di qualcosa di diverso…non saprei proprio quale potrebbe essere una eventuale proposta in grado di fortificare la sicurezza in rete a protezione dei più piccoli. Non possiamo dimenticare che ogni ragazzino invia una media di 50 messaggi al giorno via Whatsapp e che le grandi società telefoniche spingono per questo i ragazzini a richiedere sempre più megabyte di traffico e se ci fermiamo a fare due conti, forse ci si rende conto che forse sono proprio le telefoniche a puntare sempre più ad avere ragazzini connessi: è il loro grande affare.