A differenza di altri disturbi della comunicazione che influenzano la capacità di parlare, il mutismo selettivo è principalmente di origine psicologica e spesso sostenuto da ansia in assenza di oggetto specifico. Il mutismo selettivo quindi è un disturbo in cui una persona non è in grado di comunicare in determinate situazioni mentre lo è perfettamente in altre. Questo disturbo emerge più frequentemente durante l’infanzia soprattutto quando i bambini non sono in grado di parlare a scuola mentre in casa può parlare tranquillamente senza alcuna difficoltà.
I bambini affetti da mutismo selettivo sono fisicamente incapaci di parlare quando vengono inseriti in determinati contesti sociali, come in classe o nel parco giochi. I bambini affetti da mutismo selettivo possono fare affidamento su altre forme di comunicazione analogica, come gesti, indicare o sussurrare per esprimersi. Questa forma di mutismo può presentarsi in modo diverso da bambino a bambino. Alcuni bambini sono in grado di parlare facilmente con altri bambini, ma non sono in grado di farlo con gli insegnanti o altri adulti. I bambini possono comunicare individualmente con gli insegnanti, ma diventano tesi in gruppi più ampi. Altri potrebbero sentirsi a proprio agio nel parlare solo con i parenti stretti, ma non con la famiglia allargata o i conoscenti. Fortunatamente, è possibile intraprendere delle strategie terapeutiche per sostenere e difendere un bambino con mutismo selettivo.
Non esiste un’unica causa di mutismo selettivo anche se alcune caratteristiche di base sono comuni. L‘ansia sociale associata alla timidezza e ad un temperamento inibito, stimola il bambino ad evitare le situazioni in cui deve parlare e, purtroppo, come ben sappiamo l’evitare una situazione temuta altro non fa che rinforzare la stessa paura: – l’evitamento gioca un ruolo di rinforzo. I bambini i cui genitori soffrono di ansia sociale sono maggiormente a rischio di mutismo selettivo dovuto agli effetti del modellamento comportamentale e dell’apprendimento.
Al minimo sospetto di mutismo selettivo del proprio figlio, è bene parlare con il pediatra che potrà indirizzare dallo specialista giusto per l’ulteriore valutazione. La diagnosi si basa sia sull’osservazione clinica che sulla storia clinica. Per soddisfare i criteri per la diagnosi, il bambino deve aver avuto la difficoltà per almeno 1 mese e deve causare un significativo deterioramento del funzionamento scolastico e sociale, i sintomi non possono essere dovuti a un’altra diagnosi come autismo, ritardi nella comunicazione o psicosi in evoluzione. Ciò è coerente con i criteri diagnostici del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali: quinta edizione, o DSM-5, che stabilisce:
Il piano di trattamento di ogni bambino sarà diverso e potrà includere terapia cognitivo-comportamentale, logopedia o la terapia familiare. La terapia comportamentale – CBT – si concentra sull’aiutare i bambini a imparare a parlare in nuovi contesti, con nuove persone e durante nuove attività. Il trattamento si concentra sulla riduzione dell’ansia, sull’insegnamento delle capacità di coping e sulla desensibilizzazione/esposizione graduale. La terapia cognitivo-comportamentale è il metodo più efficace per trattare il mutismo selettivo. La famiglia può svolgere un ruolo importante nel successo del trattamento. I genitori saranno istruiti a dovere su come incoraggiare loro figli nelle situazioni specifiche. I farmaci e la logopedia sono altre forme di trattamento che possono essere utilizzate e vengono determinate caso per caso. Secondo l’American Speech-Language-Hearing Association, la logopedia mira a cambiare il comportamento del bambino in quei momenti particolari in cui è difficile comunicare.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Medico, Psichiatra, Psicoterapeuta CBT
Laurea in psicologia Clinica
Il Covid-19 ha colpito al cuore anche l’economia, tutto si è fermato, pubblicità compresa, l’unica forma di sostentamento per fare e diffondere l’informazione medico-scientifica, obiettivo principale di Guidagenitori.it
I nostri giornalisti, tecnici informatici e tutti gli altri operatori che sorreggono il giornale, continuano a svolgere regolarmente il lavoro per offrire gratuitamente i servizi editoriali, nonostante le difficoltà economiche. Ecco perché il vostro contributo è prezioso.