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Prevenzione danni da plastica per la salute

microplastiche come evitarle
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Le microplastiche sono tossine presenti nel nostro macro e micro organismo in modo endemico, le ritroviamo in ogni luogo e modo, di fatto entrano nel nostro corpo attraverso il consumo di alimenti, l’inalazione e l’assorbimento attraverso la pelle. Una volta entrate nel nostro corpo le particelle vanno ad insediarsi negli organi, inclusa la placenta. Il veicolo principale delle microplastiche per introdursi nel nostro organismo è la via alimentare: acqua, vegetali, sale, pesce, miele e tanti altri alimenti.

Microplastiche sono le responsabili di numerosi danni psico-fisici

Gli effetti sulla salute delle microplastiche possono essere distinti in base agli effetti che producono una volta insediatisi nell’organismo:

Cavallo di Troia  – le microplastiche veicolano all’interno dei tessuti e delle cellule sostanze chimiche tossiche e microrganismi patogeni

  1. Interferenza endocrina con effetti sulla fertilità maschile e femminile
  2. Effetti sul neurosviluppo del feto con possibile ritardo cognitivo e del linguaggio oltre a manifestazioni che rientrano nello spettro dell’autismo
  3. Criptorchidismo e maggior rischio di carcinoma testicolare

Effetto infiammatorio – la deposizione nella microflora intestinale può alterare l’assorbimento di nutrienti e avere ricadute su tutti gli apparati generando fenomeni infiammatori cronici

  1. Aumentato rischio di alcuni tipi di tumori
  2. Resistenza all’insulina e conseguente insorgenza di diabete tipo 2
  3. Attività obesogena

Acqua e vegetali primarie fonti di microplastiche

Uno studio dell’Università di Catania ha determinato la presenza di microplastiche in ortaggi e frutta indipendentemente se da filiera industriale o di tipo biologico. I vegetali più inquinati, strano ma vero, sono le mele e le pere in quanto il complesso reticolo vascolare di questi vegetali immagazzina e concentra grandi quantità di microplastiche. In questo caso la contaminazione da plastica avviene tramite gli apparati radicali delle piante per estrazione diretta dal suolo contaminato, attivati da fertilizzanti di varia origine, la maggiore sorgente di microplastiche nel suolo. La primaria esposizione umana alle microplastiche avviene mediante il consumo di acqua minerale imbottigliata in plastica PET. L’Università di Catania per la prima volta ha stimato la reale assunzione giornaliera  da consumo di acqua minerale imbottigliata in PET, sia effervescente sia naturale, arriva addirittura a 1.531.524 particelle per Kg peso corporeo al giorno per gli adulti e 3.350.208 particelle per Kg peso corporeo al giorno per i bambini, rispettivamente equivalenti a 40,1 g/Kg/peso corporeo/giorno e 87,8 g/Kg/peso corporeo/giorno. I bambini sono i più esposti, di conseguenza una dieta molto varia e il consumo di acque di rubinetto rispetto a quelle minerali dovrebbero sempre essere consigliate quali strumenti di prevenzione dell’esposizione. Altra fonte alimentare rilevante è l’assunzione di carni di pesci contaminati con particelle di plastica

Evitare le microplastiche in pediatria si può e si deve fare

I neonati e bambini sono soggetti maggiormente a rischio a causa delle interferenze delle microplastiche sul neurosviluppo. Alcuni consigli sono davvero necessari da osservare per il loro benessere, ovvero:

  • Se in neonato è alimentato con latte ricostituito utilizzare solo ed esclusivamente biberon di vetro ed acqua minerale contenuta in bottiglie di vetro scuro;
  • Se il neonato è alimentato al seno evitare coppette protettive e para capezzoli in plastica;
  • Le norme per il sonno sicuro dovrebbero prevedere l’utilizzo di biancheria solo di cotone al 100% ed  il divieto  di porre accanto al bambino peluches e bambole di materiale plastico;
  • Evitare di proporre giocattoli a base platica ai bambini almeno fino ai tre anni di vita, quando è prevalente il comportamento bocca-mano, e possibilmente anche in seguito.
  • Al momento dello svezzamento, evitare cibi che abbiano avuto contatto con la plastica, ad esempio acquistare yogurt in vetro e non utilizzare posate e piatti di plastica.

Rossi Lina

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