Le microplastiche sono tossine presenti nel nostro macro e micro organismo in modo endemico, le ritroviamo in ogni luogo e modo, di fatto entrano nel nostro corpo attraverso il consumo di alimenti, l’inalazione e l’assorbimento attraverso la pelle. Una volta entrate nel nostro corpo le particelle vanno ad insediarsi negli organi, inclusa la placenta. Il veicolo principale delle microplastiche per introdursi nel nostro organismo è la via alimentare: acqua, vegetali, sale, pesce, miele e tanti altri alimenti.
Gli effetti sulla salute delle microplastiche possono essere distinti in base agli effetti che producono una volta insediatisi nell’organismo:
Cavallo di Troia – le microplastiche veicolano all’interno dei tessuti e delle cellule sostanze chimiche tossiche e microrganismi patogeni
Effetto infiammatorio – la deposizione nella microflora intestinale può alterare l’assorbimento di nutrienti e avere ricadute su tutti gli apparati generando fenomeni infiammatori cronici
Uno studio dell’Università di Catania ha determinato la presenza di microplastiche in ortaggi e frutta indipendentemente se da filiera industriale o di tipo biologico. I vegetali più inquinati, strano ma vero, sono le mele e le pere in quanto il complesso reticolo vascolare di questi vegetali immagazzina e concentra grandi quantità di microplastiche. In questo caso la contaminazione da plastica avviene tramite gli apparati radicali delle piante per estrazione diretta dal suolo contaminato, attivati da fertilizzanti di varia origine, la maggiore sorgente di microplastiche nel suolo. La primaria esposizione umana alle microplastiche avviene mediante il consumo di acqua minerale imbottigliata in plastica PET. L’Università di Catania per la prima volta ha stimato la reale assunzione giornaliera da consumo di acqua minerale imbottigliata in PET, sia effervescente sia naturale, arriva addirittura a 1.531.524 particelle per Kg peso corporeo al giorno per gli adulti e 3.350.208 particelle per Kg peso corporeo al giorno per i bambini, rispettivamente equivalenti a 40,1 g/Kg/peso corporeo/giorno e 87,8 g/Kg/peso corporeo/giorno. I bambini sono i più esposti, di conseguenza una dieta molto varia e il consumo di acque di rubinetto rispetto a quelle minerali dovrebbero sempre essere consigliate quali strumenti di prevenzione dell’esposizione. Altra fonte alimentare rilevante è l’assunzione di carni di pesci contaminati con particelle di plastica
I neonati e bambini sono soggetti maggiormente a rischio a causa delle interferenze delle microplastiche sul neurosviluppo. Alcuni consigli sono davvero necessari da osservare per il loro benessere, ovvero:
Rossi Lina
Il Covid-19 ha colpito al cuore anche l’economia, tutto si è fermato, pubblicità compresa, l’unica forma di sostentamento per fare e diffondere l’informazione medico-scientifica, obiettivo principale di Guidagenitori.it
I nostri giornalisti, tecnici informatici e tutti gli altri operatori che sorreggono il giornale, continuano a svolgere regolarmente il lavoro per offrire gratuitamente i servizi editoriali, nonostante le difficoltà economiche. Ecco perché il vostro contributo è prezioso.