Batteri patogeni: la loro resistenza agli antibiotici è in forte aumento

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Batteri patogeni: la loro resistenza agli antibiotici è in forte aumento

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Antibiotici, usarli solo quando necessario, dietro prescrizione del medico, seguendo dosi e durata della terapia e mai per forme virali e quindi anche in caso di influenza e raffreddore. Proprio come indica la recente campagna di comunicazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, giunta alla sua quinta edizione, che promuove le regole del club degli antibiotici. L’antibiotico resistenza, ovvero lo sviluppo di batteri resistenti alle cure dovuto ad un uso inappropriato dell’antibiotico, troppo spesso impiegato per curare infezioni causate da virus come influenza o raffreddore, è un fenomeno che l’AIFA cerca di contenere da alcuni anni attraverso iniziative di comunicazione ad hoc. È necessario un cambiamento culturale a cui tutti sono chiamati, medici e cittadini, per riconoscere il valore fondamentale di questa potente difesa di cui disponiamo, gli antibiotici, ed evitare di renderli a lungo andare inefficaci.

Due regole sì: prescrizione medica e fedeltà a cura
Gli antibiotici hanno la capacità di impedire la trasmissione del patrimonio genetico, quindi bloccano la riproduzione dei microrganismi portatori di malattie, attaccando la produzione di proteine indispensabili per la crescita del batterio stesso. Infine, distruggono i batteri già esistenti, rendendo la loro membrana permeabile fino a farla scoppiare. Una vera strategia d’attacco di massa, che deve essere prolungata per un periodo di tempo appropriato. Purtroppo, sono tantissime le persone con l’abitudine di utilizzare l’antibiotico come un analgesico, limitandosi a due o tre assunzioni e sospendendone l’uso non appena la febbre cala. In questo modo si uccidono solo i batteri più deboli e si dà modo ai più robusti di sopravvivere, di adattarsi e di essere più forti. La prima regola, quindi, è seguire fedelmente la durata della cura: solitamente una settimana o dieci giorni. Seconda regola: sentire sempre il medico. Mai prendere l’iniziativa di assumere un antibiotico trovato nell’armadietto di casa, anche se rimasto da una precedente cura andata a buon fine. Se questi farmaci si vendono solo dietro ricetta medica un buon motivo dovrà pur esserci.

Due regole no: mai per l’influenza e non cambiare dosaggio
Influenza e raffreddore sono malanni causati da virus verso i quali gli antibiotici sono inefficaci. Gli antibiotici agiscono infatti contro i batteri. La cura antibiotica può essere necessaria se all’influenza o al raffreddore subentrano complicanze come otite o broncopolmonite, causate da una sovra infezione batterica che approfitta delle lesioni alle mucose causate dai virus. Anche in questo caso occorre però una visita medica. Altra regola da non seguire, modificare di propria iniziativa il dosaggio o il numero di somministrazioni. Per esempio, per l’otite può essere necessario assumere tre o addirittura quattro dosi di antibiotico al giorno, per mantenere costante nel sangue la presenza del farmaco che può così raggiungere una zona del corpo piuttosto periferica. È sbagliato ridurre le somministrazioni giornaliere a due, in modo si indeboliscono solo i germi amici della flora intestinale, quella necessaria per il benessere.

Sahalima Giovannini

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