Igiene intima, insegniamola da subito ai bambini

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Igiene intima, insegniamola da subito ai bambini

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Fino a quando un bimbo usa il pannolino, cosa che avviene fino attorno ai due anni di età, è la mamma a occuparsi dell’igiene intima del piccolo: elimina le feci con la carta igienica, passa la salvietta delicata, lava il sederino con un detergente appropriato e risciacqua con cura. Quindi applica un generoso strato di pasta all’ossido di zinco sia sulle natiche sia in corrispondenza dei genitali, per prevenire irritazioni. Quando però un bambino, dopo i tre anni, abbandona definitivamente il pannolino, solitamente inizia anche a frequentare la scuola per l’infanzia: questo significa che dovrà andare in bagno forse anche per la pupù e dovrà pertanto imparare a pulirsi con attenzione da solo. E’ vero che le educatrici sono a disposizione e possono dare una mano, ma un certo grado di autonomia, rispetto al nido, è richiesto. Di conseguenza a questa età è opportuno insegnare ai bambini le manovre base dell’igiene intima. All’inizio faranno un po’ di fatica e raggiungeranno buone capacità solo più avanti, nel periodo della scuola primaria. È comunque bene iniziare fin da ora.

Pisellino: scoprirlo o no?
Per pulire il sederino dopo aver fatto pupù, si deve insegnare al bambino a usare la quantità giusta di carta igienica: non occorre esagerare perché se ne sprecherebbe molta. Deve essere insegnato a passare delicatamente la carta igienica in corrispondenza dell’orifizio anale. Se si è a scuola le operazioni terminano qui: saranno completate da una accurata pulizia a casa e il bambino, a scuola, deve assolutamente lavarsi con attenzione le mani, insaponandole per due volte, per eliminare eventuali germi entrati a contatto con le mani. A casa, si insegnerà al bimbo a sedersi sul bidet e inumidire la zona con acqua tiepida. Il maschietti possono usare un sapone neutro, oppure un detergente intimo specifico: i genitali maschili sono meno delicati rispetto a quelli delle bambine proprio per la loro struttura anatomica. E qui arriva l’annosa questione se scoprire o meno il pisellino, tirando indietro la pelle che copre il prepuzio per risciacquare bene la zona dove si possono accumulare tracce di urina e sudore. Secondo alcuni questa manovra va fatta, per ragioni igieniche e spesso anche culturali; altri affermano che non sia necessario, perché si potrebbe traumatizzare la zona e creare delle cicatrici sottoponendo l’area a manovre innaturali. L’importante è lavare bene con acqua e sapone mattina e sera, tirando indietro leggermente la cute e sciacquando con cura.

Per le bambine, manovre giuste
L’igiene intima delle femmine richiede un po’ più di attenzione perché la vagina è in comunicazione con l’esterno: eventuali germi presenti nelle feci o nell’ambiente esterno possono quindi giungere nei genitali e causare delle vulvo-vaginiti. È quindi importante che la bimba indossi comode mutandine di cotone ben avvolgenti e, a scuola, preferisca la tuta o i leggings alle gonne, proprio per ragioni di igiene oltre che di comodità e praticità. Per detergere il sederino dalle feci, la mamma deve poi insegnare alla bambina a compiere con la carta igieniche un movimento ben preciso: deve sempre andare dal davanti verso il dietro e mai viceversa, come invece purtroppo molti fanno, questo per evitare che i batteri delle feci raggiungano la vulva. La stessa direzione va seguita nelle manovre di lavaggio vero e proprio, che si effettuano usando un detergente intimo specifico per donna, delicato e che svolge un’azione protettiva e lenitiva. Quindi è bene risciacquare con cura e tamponare con una salvietta rigorosamente personale. Qualsiasi disturbo va segnalato al pediatra.

Giorgia Andretti

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