La sinusite è uno stato infiammatorio acuto o cronico dei seni paranasali, otto piccole cavità simmetriche che fanno parte delle vie aeree e comunicano con le fosse nasali attraverso aperture chiamate osti. In caso di sinusite, la mucosa presente nei seni paranasali infiammati si gonfia e produce una quantità eccessiva di muco provocando un restringimento o un’ostruzione degli osti. L’abbondanza di muco che ristagna all’interno dei seni, inoltre, può costituire un terreno fertile per la proliferazione di virus, batteri o funghi che dal naso o dalla gola possono raggiungere i seni paranasali. Dopo un raffreddore, se persiste un’abbondante secrezione nasale per un tempo superiore a una decina di giorni, è verosimile che i seni paranasali siano interessati da un processo infiammatorio.
La sinusite si divide in acuta e cronica: i sintomi – rinorrea purulenta, dolore alla fronte e malessere – sono più sfumati nella forma cronica, ma in entrambi i casi è opportuna una diagnosi attenta, basata sull’esame obiettivo e sull’ispezione approfondita delle fosse nasali con un sottile endoscopio a fibre ottiche. Nei casi più seri può rendersi necessaria l’esecuzione di una TAC. La sinusite acuta se non trattata prontamente può portare a conseguenze anche serie, fortunatamente oggi rare. Di fronte a sintomi come febbre alta con sensazione intensa di malessere e stordimento, forte cefalea, vomito, è necessario rivolgersi subito a un centro ospedaliero. Se la sinusite non si risolver con gli antibiotici e i lavaggi nasali, è opportuno effettuare una visita dal dentista, perché potrebbe anche essere causata da un problema dentale: in questo caso, è necessario individuare la causa piuttosto che continuare con cure non efficaci. Spesso le radici dei denti molari e premolari superiori finiscono proprio in prossimità con il seno mascellare, una cavità piena d’aria localizzata a livello degli zigomi. Se uno di questi denti si infetta, l’infezione può facilmente diffondersi fino al seno mascellare. A questo punto si può instaurare una sinusite cosiddetta – odontogena – secondaria appunto ad una carie.
Se la causa della sinusite è un dente malata, la cura con antibiotici è nulla se non si rimuove il problema dentale che l’ha causata. La soluzione è intervenire sul dente anche con la devitalizzazione se necessario, cioè l’eliminazione del nervo nella radice del dente rimuovendone la polpa. La sinusite secondaria si può sviluppare anche per una parodontite seria, quando si crea una tasca gengivale talmente profonda da arrivare fino al seno mascellare. Anche un impianto dentale installato in prossimità del seno e che sviluppa una peri-implantite può dare l’avvio ad una sinusite secondaria, così come l’estrazione di uno dei denti superiori se, appunto, c’è una comunicazione tra cavità orale e seno mascellare. È dunque importante un dialogo tra otorinolaringoiatra e odontoiatra in situazioni di sinusite che non si risolvono con i metodi classici.
Giorgia Andretti