Neoplasia ovarica, invisibile fin quando all’improvviso esplode

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Neoplasia ovarica, invisibile fin quando all’improvviso esplode

cancro ovaio
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La neoplasia ovarica è un tipo di cancro con il suo focus nelle ovaie, gli organi riproduttivi femminili. Nel percorso embrionale ogni donna ha nelle sue ovaie circa 400mila ovociti, quindi alla nascita il patrimonio riproduttivo è già presente. Dopo il menarca, un solo ovocita al mese è stimolato diventando l’ovulo pronto ad essere fecondato. Purtroppo, spesso questa neoplasia viene scoperta in fasi avanzate, poiché i sintomi nelle fasi iniziali possono essere confusi con altre condizioni meno gravi.

Primi sintomi del cancro ovarico

Il cancro ovarico in fase iniziale raramente presenta sintomi, con il progredire della malattia ne possono comparire alcuni, questi includono:

  • Gonfiore o pressione nella pancia, sensazione di pienezza addominale persistente;
  • Dolore all’addome o al bacino;
  • Disturbi digestivi: costipazione, indigestione e flatulenza;
  • Perdita di appetito e sensazione di sazietà anche con piccole quantità di cibo;
  • Sintomi urinari: bisogno frequente di urinare o sensazione di urgenza urinaria;
  • Perdita di peso inspiegabile;
  • Dolore durante i rapporti sessuali;
  • Stanchezza eccessiva: mancanza di energia senza una causa apparente.

Questi sintomi possono essere causati da altre condizioni non cancerogene. Se i sintomi si verificano persistentemente per più di qualche settimana, è importante parlarne con un medico per ottenere una diagnosi precoce e ricevere il trattamento necessario. Questo può variare in base alla fase della malattia e può includere la chirurgia e chemioterapia.

Test di screening e trattamento del cancro ovarico

Non esiste un modo semplice o affidabile per testare il cancro ovarico in assenza di sintomi.

Solo in caso di sintomi sentinella il medico può suggerire un esame pelvico rettovaginale, un’ecografia transvaginale o la ricerca nel sangue per la ricerca del Marker CA-125. I test di imaging, come le RMN o le TAC possono aiutare a rivelare una massa ovarica, ma non possono determinare se l’anomalia sia o meno un cancro. Il successivo accertamento: intervento chirurgico per rimuovere i tessuti sospetti e conseguente biopsia. Parte del prelievo sarà inviato in laboratorio per ulteriori esami e conferma con diagnosi e stadiazione:

  • Stadio I: limitato a una o entrambe le ovaie
  • Stadio II: diffusione all’utero o ad altri organi vicini
  • Stadio III: diffusione ai linfonodi o al rivestimento addominale
  • Stadio IV: diffusione ad organi distanti, come polmoni o fegato

La stragrande maggioranza dei queste forme sono carcinomi ovarici epiteliali. Alcuni tumori epiteliali non sono chiaramente cancerosi e sono conosciuti come forme a basso potenziale maligno: crescono lentamente e sono meno pericolosi. I trattamenti medici sono diventati più efficaci negli ultimi anni, i migliori risultati si hanno quando la malattia è diagnosticata precocemente, con tassi di sopravvivenza relativa a cinque anni che vanno dal 93% al 19% per il cancro epiteliale dell’ovaio. Per le forme a basso potenziale i tassi di sopravvivenza a cinque anni variano dal 97% all’89%.

  • La chirurgia viene utilizzata per la diagnosi, ma costituisce anche la prima fase del trattamento. L’obiettivo è rimuovere la maggior quantità possibile di neoplasia. Ciò può includere una singola ovaia nelle fasi precoci. Nelle fasi avanzate, potrebbe essere necessario rimuovere oltre le ovaie, anche l’utero e tessuti circostanti;
  • Chemioterapia, viene solitamente somministrata dopo l’intervento chirurgico. I farmaci possono essere somministrati per via orale, attraverso una flebo o direttamente nell’addome: chemioterapia intraperitoneale.
  • I ricercatori stanno lavorando su terapie mirate al modo in cui cresce il cancro ovarico. Il processo chiamato angiogenesi comporta la formazione di nuovi vasi sanguigni per nutrire i tumori. Un farmaco chiamato Avastin blocca questo processo, causando la riduzione o l’arresto della crescita dei tumori.

Quando vengono rimosse entrambe le ovaie cessa anche la produzione degli estrogeni con la conseguente menopausa precoce.

Fattori di rischio ed eventi protettivi della neoplasia dell’ovaio

Alcuni fattori possono aumentare il rischio di sviluppare il cancro ovarico e sono:

  • Età avanzata: il rischio aumenta con l’età, soprattutto dopo la menopausa;
  • Storia familiare: un’anamnesi familiare di cancro ovarico, mammario o del colon può aumentare il rischio;
  • Mutazioni genetiche: mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2 sono collegati a un rischio più alto.
  • Terapia ormonale post-menopausa: l’uso prolungato della terapia ormonale può aumentare il rischio.
  • Obesità e una dieta ad alto contenuto di grassi.

Eventi protettivi sono rappresentati da:

  • Gravidanze: coloro che hanno figli biologici sviluppano meno probabilità di contrarre il cancro alle ovaie rispetto alle donne che non hanno mai partorito. Il rischio sembra diminuire ad ogni gravidanza e l’allattamento al seno offre una protezione aggiuntiva.
  • L’aver assunto la pillola anticoncezionale, le donne che hanno usato la pillola per almeno cinque anni corrono circa la metà del rischio. Alcuni ricercatori ritengono che aver avuto meno ovulazioni possa avere effetto protettivo;
  • Alimentazione, aver preferito da sempre una dieta a basso contenuto di grassi e ricca di vegetali attiva una protezione maggiore.

Dott.ssa Rosalba Trabalzini

Responsabile scientifico Guidagenitori.it

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