La maggior parte delle gravidanze progrediscono normalmente perché sono sane. Ma esistono, è fortunatamente, solo una gravidanza su mille, pseudo gravidanze definite come malattia trofoblastica gestazionale, una condizione chiamata Mola idatiforme. In questa patologia il materiale genetico all’interno dell’uovo e dello sperma si combinano in modo squilibrato. È questa una gravidanza che non può essere portata avanti. Fortunatamente, le gravidanze molari raramente hanno un impatto sulle gravidanze future. Facciamo la conoscenza sulle cause, i fattori rischio ed i sintomi della gravidanza molare
La mola si verifica quando l’uovo e lo sperma si combinano in modo anomalo, e anziché dare origine ad un feto si sviluppa una mola idatiforme. Questo evento conduce anche all’anomalo sviluppo della placenta, si possono verificare due tipi di gravidanze molari: complete e parziali.
Con il progredire della gravidanza molare, la placenta forma una massa tale da prendere il sopravvento sulla gravidanza. Questa massa è chiamata mola idatiforme, da cui prende il nome la gravidanza molare. Queste gravidanze necessitano di un raschiamento e così si risolvono, ma a volte diventano invasive e possono necessitare di chemioterapia. A tutti gli effetti si tratta di forme che rientrano nelle forme tumorali dell’apparato riproduttivo femminile.
Nelle gravidanze molari complete, uno o due spermatozoi fecondano un uovo vuoto, producendo materiale genetico esclusivamente dal lato paterno. In una gravidanza molare parziale, è presente materiale genetico materno, ma due spermatozoi fecondano l’ovulo, determinando un numero anormalmente elevato di cromosomi paterni: 69 cromosomi totali, invece dei tipici 46. Chiunque può avere una gravidanza molare, anche se le donne con meno di 20 anni e di età superiore ai 35 hanno un rischio maggiore. La mola è più comune come incidenza nei paesi asiatici. Inoltre, aver avuto una precedente gravidanza molare aumenta le possibilità, dell’2%, di averne un’altra,
I primi segni di una gravidanza molare sono gli stessi di una gravidanza normale: assenza del ciclo e nausea. Col passare delle settimane la nausea si complica con vomito intenso, sanguinamento vaginale, dolore al basso ventre ed aumento della pressione arteriosa. Il tutto è stimolato da una quantità superiore al normale dell’ormone della gravidanza hCG e da un emocromo che indica anemia dovuto all’eccessivo sanguinamento.
La mola idatiforme si verifica attraverso una accurata ecografia, da livello esagerato di hCG In caso di gravidanza molare accertata e non espulsa spontaneamente attraverso aborto spontaneo, deve essere rimossa chirurgicamente, di solito tramite una procedura di dilatazione e curettage. Non è consigliabile lasciare la mola in situ non trattata. Oltre al trattamento i livelli dell’ormone hCG dovranno essere monitorati per diverse settimane o mesi, fino a quando non ci saranno più i segni ormonali della gravidanza molare.
Dott. Rosalba Trabalzini
Responsabile scientifico di Guidagenitori.it
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