Un motivo in più per riflettere bene autorizzare nostro figlio a fare un tatuaggio, per lo meno, di limitarsi a disegni dalle dimensioni limitate: gli esperti hanno scoperto che i pigmenti degli inchiostri vengono assorbiti dalla pelle, arrivano nel circolo sanguigno e raggiungono i linfonodi. Si tratta di particelle di dimensioni infinitesimali, inferiori a un milionesimo di millimetro. Eppure, raggiungono le stazioni del nostro sistema immunitario alterandone le proprietà immunologiche.
La scoperta è stata effettuata dal team coordinato da Ines Schreiver dell’Istituto federale tedesco – Esfr – per la valutazione dei rischi. Le particelle sono state scoperte grazie a un microscopio a luce di sincrotrone. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports. Al momento non è ancora possibile dire se l’inchiostro dei tatuaggi sia dannoso per il sistema immunitario o meno. È stato però notato un rigonfiamento cronico dei linfonodi, segnale di una reazione dell’organismo. Per creare le varie tonalità dei colori, oltre a pigmenti organici, si utilizzano sostanze come nichel, cromo, manganese, cobalto e biossido di titanio. Proprio sul biossido di titanio, una volta entrato nel tessuto, gli esperti dell’Esrf sono riusciti a ottenere un’immagine chiara, che hanno permesso di vedere il viaggio dei pigmenti dai tatuaggi ai linfonodi. Non si sa ancora però se questa colorazione potrebbe causare danni all’organismo. Occorre infatti aspettare diversi anni per capire se l’organismo può avere subito dei danni.
Che i tatuaggi non siano esattamente un toccasana per la pelle non è una novità. Prima di tutto, se gli strumenti utilizzati non sono assolutamente sterili, c’è il rischio di infezioni serie, perfino di forme di epatite in grado di danneggiare il fegato anche a distanza di svariati anni: fino a trenta anni. Poi ci sono i problemi delle reazioni allergiche agli strumenti e ai colori usati, dovrebbero essere sicuri ma comportano pur sempre qualche rischio. I problemi più frequenti sono le dermatiti da contatto e pseudo granulomi che possono manifestarsi a distanza di anni. Ancora, sembra che i tatuaggi peggiorino problemi della pelle già esistenti, come per esempio la psoriasi. Non alzano il rischio di tumore della pelle, ma possono nascondere un melanoma in fase precoce. Infatti molti pigmenti, soprattutto quelli scuri, coprono la pelle e impediscono al dermatologo di individuare il melanoma o un basalioma, che andrebbe scoperto e asportato ai primi stadi: dopo, quando diventa più grande, è più difficilmente curabile. Non da ultimo… tutti coloro che tatuano le braccia, dovrebbero fare attenzione a non far capitare il disegno lungo le vene, in caso di prelievo di sangue o di urgenza nel posizionare una flebo, individuare velocemente una vena coperta da un tatuaggio non è affatto semplice per il medico che deve portare soccorso. Insomma, visti tutti questi rischi, sarebbe il caso di pensarci bene, prima di farsi un tatuaggio ma soprattutto autorizzare i propri figli a farli.
Giorgia Andretti