Il malessere della generazione Z è davanti agli occhi di tutti

hamburger di pollo
Perché alcuni alimenti stimolano l’emicrania
13 Novembre 2023
zuppa cavolfiore
Emicrania: responsabilità del cioccolato, caffè e birra
14 Novembre 2023

Il malessere della generazione Z è davanti agli occhi di tutti

salute mentale dei giovani
Condividi sui social

Uno degli influencer più seguiti dagli adolescenti in una recentissima trasmissione televisiva ha comunicato gli indici del disturbo psichico degli adolescenti. Secondo i risultati dell’ISTAT sono ben due milioni i ragazzi della generazione Z a soffrire di disturbi mentali. Per l’Organizzazione Mondiale della Salute – OMS, il suicidio è la seconda causa di morte degli adolescenti.  Per l’Agenzia Italina del Farmaco – AIFA, tra le venti categoria di farmaci più prescritti, ben sei sono antidepressivi e ansiolitici. Tutti numeri ben noti a chiunque si occupi della cura dell’età evolutiva, nulla di nuovo quindi su questo palcoscenico.

Salute mentale: diamo la precedenza alla prevenzione

E’ sufficiente dare uno sguardo a tutti gli articoli pubblicati nella sezione Adolescenza oppure alla sezione Neuropsichiatria per rendersi conto che la nostra redazione ogni settimana ha in scaletta il problema del disagio psichico adolescenziale. Una volta capito il problema cosa dobbiamo fare? Stare fermi ed aspettare che arrivi l’evento clou per affidare l’adolescente alle cure degli psicologi per risolvere il problema? Non è forse preferibile dare uno stop ai comportamenti che attivano il disagio? Nei maggiori quotidiani di ieri abbiamo letto: In passato si cresceva in una famiglia tradizionale, omissis. I bambini crescono con le aspettative ideali dell’infanzia che poi si scontrano con l’adolescenza. Le nuove generazioni, vivono un vuoto profondo. Gli adulti raramente ascoltano i ragazzi, impegnati come sono a chiedere loro continue conferme della loro validità come genitori. Omissis … I ragazzi non hanno un solo sintomo, ma tanti sintomi, che nei prossimi anni si tradurranno in ansia generalizzata e angoscia. Internet e la pandemia di Covid sono solo gli schermi su cui proiettiamo tutti i nostri fallimenti educativi. Ma poi in Italia i principali fornitori di internet ai bambini tra zero e 12 anni sono, paradossalmente, i genitori. Ed ecco emergere il problema, per superare la solitudine i ragazzi sono totalmente incapsulati nei video degli influencer, nel mondo dorato ed esaltato in cui vivono con macchine potenti, case lussuosissime, vacanze da sogno e sregolatezze tra fumo, alcol e regole saltate, è normale che ne vengano attratti. Ma quando la realtà mostra l’impossibilità di essere uno di loro, inevitabilmente l’autostima ne viene scalfita per entrare direttamente nell’autostrada che conduce alla depressione, all’ansia, all’autolesionismo e agli altri disturbi psichici.

Cosa possiamo fare per limitare i danni psichici nella generazione Z

A livello sociale deve essere ridotta l’esposizione ai comportamenti non appropriati soprattutto tra i bambini. Non c’è dubbio che vedere scene di aggressività generi altra violenza, il buon esempio è da stimolare il più possibile, affinché i piccoli uomini vengano ben indirizzati nel prossimo futuro. Il legislatore dovrebbe attivare,per contenere il disturbo psichico, un programma di educazione e prevenzione nelle fasi più importanti della stabilizzazione della personalità di ogni singolo individuo, ovvero nella pre-adolescenza tra i 10 e 16 anni e quindi:

  • nella scuola media inferiore – dovrebbe essere inserito l’insegnamento dell’educazione civica affinché venga insegnato oltre al rispetto delle leggi della Stato, il rispetto delle singole persone: la libertà di ogni singolo individuo deve terminare dove inizia la libertà dell’altro. Gli adolescenti devono essere istruiti sulle motivazioni della violenza, questo perché comprenderne le cause è di grande aiuto per imparare a gestire la rabbia alfine di essere meno aggressivi e/o canalizzare l’istinto della rabbia verso aspettative positive.
  • nella prevenzione sanitaria – dovrebbe essere attuato un piano di prevenzione della salute psichica, esattamente come avviene per lo screening di alcune malattie nel rispetto della buona salute fisica. Dovrebbero essere previsti tre colloqui psico-diagnostici con il medico specialista della psiche, uno ogni due anni esattamente a 12 – 14 e 16 anni al fine di intercettare un eventuale disagio psichico e, nell’eventualità dovesse essere ravvisata la necessità, intervenire preventivamente nel ricomporre la problematica, piuttosto che intervenire, nelle fasi successive della crescita, in modo più o meno doloroso.

Non possiamo dimenticare che il disagio psichico esiste. L’organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che nel mondo il 10% degli adolescenti soffre di disturbi mentali e che la metà di tutti i disturbi inizia a dare i primi segnali all’età di 14 anni con una incidenza dello 0,35% per i disturbi della sfera psicotica. Se non trattato il disagio psichico può influenzare negativamente, ed alle volte in modo irreversibile, il futuro dei ragazzi.

Dott.ssa Rosalba Trabalzini

Medico psichiatra, Psicoterapeuta CBT, Laurea in Psicologia Clinica

Sostieni Guidagenitori.it

Il Covid-19 ha colpito al cuore anche l’economia, tutto si è fermato, pubblicità compresa, l’unica forma di sostentamento per fare e diffondere l’informazione medico-scientifica, obiettivo principale di Guidagenitori.it

I nostri giornalisti, tecnici informatici e tutti gli altri operatori che sorreggono il giornale, continuano a svolgere regolarmente il lavoro per offrire gratuitamente i servizi editoriali, nonostante le difficoltà economiche. Ecco perché il vostro contributo è prezioso.

Registrati o Accedi

Comments are closed.