Uno degli influencer più seguiti dagli adolescenti in una recentissima trasmissione televisiva ha comunicato gli indici del disturbo psichico degli adolescenti. Secondo i risultati dell’ISTAT sono ben due milioni i ragazzi della generazione Z a soffrire di disturbi mentali. Per l’Organizzazione Mondiale della Salute – OMS, il suicidio è la seconda causa di morte degli adolescenti. Per l’Agenzia Italina del Farmaco – AIFA, tra le venti categoria di farmaci più prescritti, ben sei sono antidepressivi e ansiolitici. Tutti numeri ben noti a chiunque si occupi della cura dell’età evolutiva, nulla di nuovo quindi su questo palcoscenico.
E’ sufficiente dare uno sguardo a tutti gli articoli pubblicati nella sezione Adolescenza oppure alla sezione Neuropsichiatria per rendersi conto che la nostra redazione ogni settimana ha in scaletta il problema del disagio psichico adolescenziale. Una volta capito il problema cosa dobbiamo fare? Stare fermi ed aspettare che arrivi l’evento clou per affidare l’adolescente alle cure degli psicologi per risolvere il problema? Non è forse preferibile dare uno stop ai comportamenti che attivano il disagio? Nei maggiori quotidiani di ieri abbiamo letto: In passato si cresceva in una famiglia tradizionale, omissis. I bambini crescono con le aspettative ideali dell’infanzia che poi si scontrano con l’adolescenza. Le nuove generazioni, vivono un vuoto profondo. Gli adulti raramente ascoltano i ragazzi, impegnati come sono a chiedere loro continue conferme della loro validità come genitori. Omissis … I ragazzi non hanno un solo sintomo, ma tanti sintomi, che nei prossimi anni si tradurranno in ansia generalizzata e angoscia. Internet e la pandemia di Covid sono solo gli schermi su cui proiettiamo tutti i nostri fallimenti educativi. Ma poi in Italia i principali fornitori di internet ai bambini tra zero e 12 anni sono, paradossalmente, i genitori. Ed ecco emergere il problema, per superare la solitudine i ragazzi sono totalmente incapsulati nei video degli influencer, nel mondo dorato ed esaltato in cui vivono con macchine potenti, case lussuosissime, vacanze da sogno e sregolatezze tra fumo, alcol e regole saltate, è normale che ne vengano attratti. Ma quando la realtà mostra l’impossibilità di essere uno di loro, inevitabilmente l’autostima ne viene scalfita per entrare direttamente nell’autostrada che conduce alla depressione, all’ansia, all’autolesionismo e agli altri disturbi psichici.
A livello sociale deve essere ridotta l’esposizione ai comportamenti non appropriati soprattutto tra i bambini. Non c’è dubbio che vedere scene di aggressività generi altra violenza, il buon esempio è da stimolare il più possibile, affinché i piccoli uomini vengano ben indirizzati nel prossimo futuro. Il legislatore dovrebbe attivare,per contenere il disturbo psichico, un programma di educazione e prevenzione nelle fasi più importanti della stabilizzazione della personalità di ogni singolo individuo, ovvero nella pre-adolescenza tra i 10 e 16 anni e quindi:
Non possiamo dimenticare che il disagio psichico esiste. L’organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che nel mondo il 10% degli adolescenti soffre di disturbi mentali e che la metà di tutti i disturbi inizia a dare i primi segnali all’età di 14 anni con una incidenza dello 0,35% per i disturbi della sfera psicotica. Se non trattato il disagio psichico può influenzare negativamente, ed alle volte in modo irreversibile, il futuro dei ragazzi.
Dott.ssa Rosalba Trabalzini
Medico psichiatra, Psicoterapeuta CBT, Laurea in Psicologia Clinica
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