I papà possono e dovrebbero creare un buon rapporto con il proprio bebè

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I papà possono e dovrebbero creare un buon rapporto con il proprio bebè

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Per alcuni papà – pochi – essere un neogenitore è un fatto assolutamente congeniale e spontaneo: si alzano di notte, cambiano il pannolino, portano a spasso il bebè. Per la maggior parte dei papà, però, instaurare un legame con il bambino non è così semplice: questa piccola creatura che piange, dorme e mangia sempre un piccolo grande mistero. Per la mamma tutto sembra più facile e per questo non di rado il partner si trova quasi a invidiare la compagna per lo speciale rapporto che ha con il bambino. Anche per la donna, però, le cose non sono così semplici: è lei che solitamente si alza la notte, perdendo il sonno, è lei che si occupa del cambio e della pappa. È proprio questo a creare la quotidianità di rapporto con la mamma. Per questo è giusto che anche il papà si occupi del piccolo.

Regalarsi un po’ di tempo insieme
Il primo consiglio è quello di non avere fretta. È vero che nei primi giorni di vita il bambino è così imperscrutabile nelle sue esigenze e nei suoi ritmi che sembra di non riuscire proprio a capire le sue necessità. Ma si deve avere tempo e pazienza. Se un piccolo si abitua a stare con una persona, ne sente la vicinanza, il tempo corporeo, l’odore, si abituerà a stare con lui e presto reclamerà la sua presenza. Quindi, anche se il papà non ha mai interrotto il lavoro a parte il brevissimo congedo di paternità, può trovare tanti momenti speciali per stare con il bambino. per esempio, quando torna a casa la sera: che cosa c’è di più piacevole che coccolare il piccolo tenendolo in braccio in poltrona, godendosi sorrisi e smorfie, oppure passeggiando un po’ per casa, o anche sonnecchiando insieme nel lettone? Saranno momento indimenticabili e preziosi per la creazione del rapporto padre figlio, che oltretutto solleveranno un po’ la mamma che, al moment, svolge ancora da sola la maggior parte delle incombenze. Il papà non deve avere timore, grande e grosso com’è, di manipolare male il bambino: il padre, come è giusto che sia, ha una gestualità diversa, un po’ più rude e impacciata insomma ma è giusto che sia così perché il bambino impari a riconoscere e a distinguere i due ruoli.

Il bagnetto e il cambio; si può!
È importante anche favorire il rapporto pelle a pelle con il bambino, fatto di sguardi e di comunicazione non verbale. Il papà non deve avere paura per esempio di cambiare il bambino: con un po’ di abitudine i gesti diventeranno naturali. Anche il momento del bagnetto è imperdibile ed è uno di quelli di cui il papà si dovrebbe occupare, magari insieme alla compagna per condividere questi preziosi momenti. Luci bassi, smartphone rigorosamente spento, acqua tiepida… immergere il piccolo in quei pochi centimetri d’acqua, assaporando le sue smorfie è un momento impagabile. E le occasioni possono essere tante: la lettura della fiaba o della filastrocca prima della nanna è un’abitudine che si può adottare subito, almeno qualche volta durante la settimana. Così come la passeggiata al parco, il gioco sul tappetone imbottito mentre il bambino si allena per le prima volte ad afferrare gli oggetti… Il papà insomma ha tutte le occasioni che vuole per creare un meraviglioso rapporto con il suo bambino, ma questo rapporto va coltivato giorno per giorno, anche quando si è stanchi o quando non si ha voglia di alzarsi la notte. Solo così potrà essere appagante.

Sahalima Giovannini

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