Si è responsabili della salute del proprio figlio ben prima di diventare genitori: addirittura, prima ancora di iniziare a progettare una eventuale gravidanza. Una vita sregolata da adolescenti o da ventenni può avere ripercussioni negative sulla salute del bimbo anche a distanza di molti anni. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Università di Adelaide, in Australia, pubblicata sulla rivista Science.
Il focus della ricerca
Secondo gli studiosi negli ovuli e negli spermatozoi sono tracciate in maniera quasi indelebile le cattive abitudini, come bere, fumare o alimentarsi in modo scorretto, anche se risalgono a diverso tempo prima del concepimento. Questo, attraverso la crescita dell’embrione nell’utero materno ma anche dopo la nascita, influenza la salute dei piccoli, sottoponendoli a un maggiore rischio di diabete, problemi cardiaci e disordini del sistema immunitario. Per fortuna, non è mai troppo tardi per invertire la tendenza: è essenziale seguire un corretto stile di vita intorno ai tre mesi prima del concepimento, quando gli spermatozoi e gli ovuli che verranno poi fecondati si stanno formando. In particolare, nei mesi che precedono il concepimento andare nella giusta direzione può avere effetti benefici anche di lunga durata sulla salute del bambino
Essenziale lo stile di vita del papà
Gli esperti italiani del Bambino Gesù di Roma aggiungono un aspetto in più rispetto alla ricerca americana: i comportamenti dei futuri papà prima del concepimento possono condizionare o compromettere la salute dei bambini. L’obesità paterna prima del concepimento costituisce un fattore di rischio per l’alterazione del DNA fetale coinvolto nella regolazione delle prime fasi della crescita embrionale. Eppure il 45% dei futuri padri coinvolti nell’indagine confessa di essere in sovrappeso o obeso. Un papà su tre, il 34% tra gli intervistati, dichiara di fumare, nonostante sia noto il coinvolgimento del fumo di sigaretta nei processi di inibizione della fertilità e nell’aumento del rischio di malformazioni congenite cardiache, anorettali e delle vie genito-urinarie. I figli di padri che fumano prima del concepimento corrono un rischio di sviluppare la leucemia linfoblastica acuta infantile superiore del 25 % rispetto ai figli dei papà che non fumano. La percentuale sale al 44% se il numero delle sigarette fumate supera le 20 al giorno. Il 22% dei futuri padri denuncia l’esposizione a sostanze tossiche, in particolare ai pesticidi, il 10%, quando avviene per tempi prolungati, normalmente legati a motivi professionali, l’esposizione si rivela dannosa: il maggior rischio di malformazioni, tumori infantili, sotto peso alla nascita, è legato all’esposizione a piombo, gas di scarico, pesticidi, vernici professionali e prodotti di tipo industriale. Il rischio di difetti del tubo neurale, la cosiddetta spina bifida, aumenta del 50% con l’esposizione ai solventi organici contenuti in alcune vernici, nei prodotti delle lavanderie a secco o nelle industrie chimiche. I lavoratori più a rischio sono cuochi, giardinieri, addetti alle pulizie e impiegati del settore agricolo.
Troppi farmaci sono dannosi per il feto
Anche l’uso di alcuni farmaci può avere effetti negativi sulla fertilità e non solo: alcuni principi attivi, contenuti in antinfiammatori, antipertensivi, antipsicotici o in medicine per la cura di problemi gastrici, possono accrescere del 50% il rischio di complicanze della gravidanza e di difetti congeniti. Quasi la metà, il 47%, degli uomini che hanno partecipato all’indagine fa uso di farmaci, ma, fortunatamente, nessuno di quelli dichiarati è tra quelli potenzialmente nocivi per il futuro del bambino. Le basi per avere un bambino sano si pongono insomma ben prima della gravidanza. Affinché le delicate fasi di sviluppo dopo il concepimento avvengano possibilmente senza complicazioni, è importante che la futura mamma, ma anche il futuro papà, seguano già prima della gravidanza stili di vita sani e comportamenti corretti, tenendo sotto controllo il proprio stato di salute.
Giorgia Andretti