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I nutrienti del pesce aiutano a mantenere giovane il cervello dei nonni

pesce alimentazione

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Non è mai troppo tardi per iniziare a mangiare il pesce: questo alimento, leggero, nutriente, ricco di sostanze benefiche per gli anziani, inizia ad apportare benefici anche se il suo consumo inizia dopo i sessant’anni, quando si ha più bisogno dei suoi benefici. Secondo nuove ricerche, infatti, iniziare a consumare pesce anche durante la terza età allunga la vita. Le sostanze particolarmente benefiche sarebbero gli omega 3, acidi grassi essenziali per il funzionamento del nostro organismo. Sarebbero loro a regalare anni di vita in più, se consumati in adeguate quantità in età avanzata. Lo conferma uno studio condotto presso l’Università di Harvard, dall’equipe del professor Dariush Mozaffarian, docente associato di epidemiologia alla Harvard School of Public Health di Boston. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine.

Più longevi con gli omega 3
Gli esperti hanno tenuto sotto controllo un gruppo di ben 2.600 persone di età superiore ai 65 anni, per un periodo di ben 16 anni. Di questi anziani, alcuni consumavano regolarmente pesce ricco di omega 3, come tonno, salmone, sgombro, sardine e merluzzo, rispetto a un gruppo di riferimento il quale ne consumava meno. Il gruppo di coloro che mangiava regolarmente pesce aveva nel sangue una quantità maggiore di grassi “buoni”, gli esperti hanno associato questo risultato ad una riduzione del rischio di decesso, soprattutto per cause cardiovascolari. Lo studio ha avuto proprio l’obiettivo di capire la correlazione tra i livelli di acidi grassi polinsaturi nel sangue ed il rischio di mortalità in individui sani, in età anziana, senza far ricorso a integratori di queste sostanze. Gli esperti hanno ribadito l’importanza di introdurre omega 3 nell’alimentazione quotidiana, per proteggere la salute del cuore. In modo particolare gli esperti hanno puntato l’attenzione sull’acido eicosapentaenoico – EPA, utile per la riduzione del rischio di infarto e sull’acido docosapentaenoico – DPA, con una funzione protettiva per l’ictus.

Dove trovare le sostanze benefiche
La migliore fonte di omega 3 e degli altri acidi grassi polinsaturi è il pesce, per questo salmone e nasello, merluzzo e tonno dovrebbero essere consumati almeno tre o quattro volte la settimana. Il pesce va cucinato in modo semplice e senza aggiunte varie: vapore, forno e cartoccio con aggiunta di poco sale e pochi grassi. È bene evitare di consumare pesce fritto o troppo condito perché in questo modo si aggiungono grassi poco utili e calorie annullando i benefici ottenuti dal pesce stesso. Altri alimenti importanti per il contenuto di acidi grassi omega 3 e 6 sono gli oli vegetali, prima di tutto l’olio extravergine di oliva, i semi oleosi come i semi di lino e di sesamo, le noci e la soia, la cui assunzione è altrettanto valida rispetto al pesce. In particolare, l’olio di lino ne rappresenta la fonte più ricca, può essere consumato nella quantità di due cucchiaini al giorno, per garantire il proprio fabbisogno di acido alfa-linoleico – ALA, il capostipite degli acidi grassi omega 3.

Sahalima Giovannini

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