La celebrazione della Prima Comunione è una tappa importante nella vita spirituale di un bambino i cui genitori hanno scelto di farlo crescere secondo la fede cristiana. Nato, secoli fa, come simbolo dell’ingresso definitivo nella comunità dei credenti, la prima comunione, con il passare del tempo ha acquisito un significato un po’ troppo superficiale, soprattutto in questi tempi governati dagli influencer.
Ricevere l’Eucarestia, ha un significato ben preciso: far entrare dentro di sé il corpo di Cristo, riconoscendone la dignità di Figlio di Dio che si è immolato per la salvezza dell’umanità. Purtroppo, questo significato intenso, che si identifica con la piena maturazione spirituale, oggi significa soprattutto essere al centro dell’attenzione, ricevere doni attesi da tempo, nel caso delle ragazzine indossare un abito romantico che le faccia sentire come piccole principesse. Ecco perché alcune famiglie decidono di posticipare la prima Comunione ad un’età più adulta, quando un ragazzino è in grado di capire appieno il valore di questo evento. A nove anni sono ancora troppo concentrati su festa, doni, abbigliamento ed è difficile dare loro torto, soprattutto visto che ricalcano il mondo superficiale degli adulti e il loro materialismo. È bene quindi fare attenzione a non esagerare, proprio dal punto di vista della tipologia dei regali e della cura dedicata alla festa oltre all’abbigliamento.
Sicuramente è poi anche un evento festaiolo ma deve restare un momento privato e quindi, è necessario insegnare al bambino la coerenza al sacramento in sé, è li che va focalizzata la concentrazione. La prima battaglia che molti genitori dovranno affrontare sarà quella con nonni, padrini e parenti vari, che animati sicuramente da buone intenzioni faranno a gara per donare al ragazzino l’abbonamento a Fortnite, macchine fotografiche digitali, videogiochi e perfino il telefonino. Questi doni, per quanto splendidi e desiderati, sono più adatti a un compleanno. La Prima Comunione richiederebbe doni soprattutto simbolici, meno consumistici, adatti a ricordare nel tempo questa importante tappa personale e di fede. Meglio orientarsi su un bel libro, magari proprio la Bibbia o il Vangelo in un’edizione rilegata, oppure su un ciondolo a forma di croce, non necessariamente in oro, o ancora in una somma di denaro da spendere per esempio per un viaggio o una mostra. Poi c’è il discorso dell’abito. Oggi in molte parrocchie i bambini noleggiano semplici tuniche color bianco o panna, quasi uguali per maschi e femmine, dietro il pagamento di un’offerta. Se nella propria chiesa non funziona così, il consiglio è scegliere un abbigliamento il più possibile semplice e discreto: la richiesta delle bambine di apparire come principesse o piccole spose va arginata, perché altamente diseducativo. Se proprio si desidera avere una bambolina da mostrare, allora permettiamo che la bambina si vesta così al compleanno o a una festa laica, perché anche in chiesa è richiesto un galateo improntato alla semplicità e al buon gusto. Per i maschietti andranno benissimo un paio di pantaloni blu, anche jeans purché sobri, con una camicia bianca o azzurra e un cardigan o un blazer per bambini.
Parenti e amici potranno essere invitati con una semplice telefonata oppure con un biglietto scritto a mano. Per una festa religiosa è meglio lasciare perdere per una volta le e-mail o peggio ancora i WhatsApp. Non occorre essere in tanti: possono essere presenti i nonni, gli zii, gli amici più cari e ovviamente il padrino e la madrina del battesimo, persone che condividono con il festeggiato il cammino nella fede cristiana. Niente pranzi fastosi o banchetti di gala. Meglio un pranzo in un ristorante tranquillo, magari scelto dal bambino, anche in un parco o in un agriturismo: la Prima Comunione si celebra quasi sempre nella bella stagione ed è il caso di approfittarne. Per segnare i posti dei vari invitati a tavola si possono creare, assieme al bambino, simpatici segnaposti in cartoncino color panna, la tonalità ideale per la prima comunione. Il ragazzino, che ormai è grandicello, potrà inventare per ciascun invitato una semplice frase di ringraziamento, con tanto di firma, che sarà molto apprezzata dagli invitati. Sarà sempre il bambino a distribuire personalmente le bomboniere, nel numero di una per ogni nucleo famigliare. Per questa occasione ci si può sbizzarrire: se la mamma o la nonna sono persone creative possono realizzare pizzi o centrini in cui avvolgere i confetti, scatolette in vimini intrecciato, oppure semplici sacchetti decorati con fiori o spighe. La Comunione è un’occasione di crescita nella fede, quindi si può anche pensare a bomboniere solidali, di enti o associazioni che si dedicano all’aiuto agli altri, bambini, animali abbandonati, natura bisognosa di cure. Un piccolo papiro con una frase spiegherà che il denaro ricavato con l’acquisto delle bomboniere sarò destinato ad aiutare chi è meno fortunato.
Sahalima Giovannini