Negli ultimi due anni scolastici, per quel poco che è stata frequentata la scuola, sono state adottate regole per arginare il rischio di diffusione del Covid-19, ad esempio: lasciare le finestre aperte per consentire la circolazione e ricambio dell’aria. A causa della necessità di risparmiare sulle bollette energetiche questo nuovo anno scolastico vedrà un’ulteriore regola: riscaldamento ridotto nella gradazione di calore e nel tempo di accensione. Cosa rischiano i nostri bambini? E cosa possiamo fare per coprirli in modo adeguato, con un occhio alla praticità? Ecco qualche consiglio.
Prima di tutto è bene chiarire che non è il freddo a far ammalare i bambini, bensì è la velocità a cui viaggiano i virus. Quando fa freddo, si tende a stare in ambienti chiusi, con scarso ricircolo di aria: i germi tendono ad accumularsi in concentrazioni elevate nell’aria che respiriamo e a depositarsi su superfici, libri e oggetti che tutti manipolano facilitando la viabilità dei batteri. Per questa ragione ci si ammala: al contrario, assicurando un cambio di aria e temperature non eccessive si combatte la diffusione dei germi. In classe farà ovviamente più freddo, con uno sbalzo eccessivo rispetto ai corridoi dove invece le finestre sono chiuse e fa molto più caldo. La soluzione è ricorrere a un abbigliamento a strati o, come si dice a cipolla: indumenti più leggeri, piuttosto che uno solo capo pesante. Nelle prime settimane di scuola, una polo è sufficiente, quindi si aggiunge una felpa più o meno leggera a seconda del clima e, se piove, un giubbotto impermeabile. Quando poi in autunno inoltrato arriva il freddo, è bene far indossare un capo intimo di cotone traspirante, una polo in cotone, una felpa o un pile, un giubbotto più pesante.
Il nutrimento giusto è fondamentale sia per rinforzare l’organismo contro i germi, sia per aiutare la termoregolazione e quindi adattarsi meglio alle temperature. Iniziamo quindi da una buona colazione, qui come al solito ci viene in aiuto la nostra Zia Vittoria con i suoi consigli per la colazione che deve essere a base di latte, tè, spremute di agrumi per idratare l’organismo. Occorre poi una porzione di carboidrati: fette biscottate o torte preparate in casa e vitamine della frutta. L’organismo in questo modo ha l’energia sufficiente per auto-scaldarsi senza appesantirsi e, per restare sveglio durante le lezioni e per svolgere attività motoria. La frutta e le spremute apportano tante vitamine, che fanno bene all’organismo per arginare l’azione anche del radicali liberi che si producono con il freddo e nelle città inquinate.
Giorgia Andretti
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