Smartphone ai bambini, il buonsenso è necessario

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Smartphone ai bambini, il buonsenso è necessario

smartphone e bambini
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Prima gli adulti, poi i ragazzi. E adesso anche i bambini piccoli, piccolissimi, hanno il cellulare: è frequente vederli ancora sul passeggino, con lo smartphone in mano, mentre vengono portati a spasso o sono in coda al supermercato. Finché si tratta di pochi minuti, anche per farli stare buoni in un momento di noia, si può chiudere un occhio. Quello che non va bene è che un bambino in età scolare trascorra tanto tempo sullo smartphone. I pericoli sono troppi, sia per la salute sia per la sicurezza.

 

Il tempo dello smartphone deve essere dosato

Diciamo prima di tutto che il telefonino non va demonizzato o rifiutato in toto: sono posizioni estreme ed anacronistiche, perché l’uso della tecnologia è importante. Ci vuole però misura. Innanzitutto, l’età: un bambino della scuola primaria, non è ancora concesso di uscire da solo, non ha senso che abbia un cellulare tutto suo. Può utilizzare, con le dovute cautele, quello della mamma o del papà, ovviamente rispettandolo perché è un oggetto altrui. Gli si può permettere di visualizzare giochi, immagini, piccoli video per un tempo massimo di mezz’ora al giorno, sempre controllando i contenuti e attivando misure di parental control, disponibili scaricando semplici App- Se il bambino cerca di accedere a immagini non adatte, il video si oscura automaticamente. Più avanti, quando il ragazzino verso la fine delle elementari o alle medie inizia ad essere autonomo, va a scuola e torna da solo, esce per incontrare gli amici e per andare a sport. In questo caso un cellulare, non eccessivamente costoso, perché oltre a essere diseducativo, gli potrebbe essere sottratto, gli può essere concesso. I genitori, sapendolo raggiungibile, saranno più tranquilli e lui o lei ripagherà con un maggior senso di responsabilità.

 

I disturbi fisici dell’uso prolungato

Lo smartphone non va concesso ai bambini piccoli senza controllo o per un tempo troppo lungo perché il loro organismo è più suscettibile alle conseguenze dell’uso sconsiderato. Il sistema nervoso può risentire delle onde emesse dal telefono: dati certi non ce ne sono, ma esistono vari studi per accertare i danni al cervello e in mancanza di certezze gli abusi vanno evitati. Anche fissare a lungo uno schermo piccolo, da vicino, può favorire l’insorgenza della miopia nei soggetti predisposti: infatti ci si abitua a mettere a fuoco solo da vicino e poco per volta le immagini da lontano non si vedono più bene. Al contrario, trascorrere più tempo all’aperto mantiene la vista sana. L’atteggiamento curvo davanti al monitor favorisce posture scorrette, con cifosi e curvature innaturale, provocando mal di schiena. Inoltre, l’immobilità predispone al sovrappeso: per questo è bene proporre ai bambini ore di gioco libero all’aperto e almeno un’attività sportiva alla settimana tra nuoto, calcio, pallavolo, danza e quello che preferiscono.

 

Attenzione ai pericoli

Un discorso molto più complesso è quello dei rischi che si corrono con l’uso dello smartphone dal punto di vista della sicurezza psicologica ed emotiva del bambino. L’uso dei social può esporre un individuo ancora immaturo a un mondo coinvolgente ma virtuale, in cui i rapporti di amicizia reali sono sostituiti dai – mi piace.  La ricerca del consenso, della popolarità è molto pericolosa, perché può spingere a comportamenti a rischio, per esempio mettendosi in evidenza con foto o video non adatti, che facciano colpo sugli amici. Esiste poi il cyberbullismo, una forma di persecuzione psicologica violenta che corre sullo smartphone. Ed infine c’è il discorso degli influencer, personaggi pagati dalle case produttive di giochi o di alimenti, che   tendono a mostrare modi e stili di vita markettari. La nostra redazione sta portando avanti un sondaggio proprio per conoscere l’atteggiamento dei genitori davanti a questo nuovo processo di marketing.

Survey per conoscere il grado di disponibilità dei genitori ad esporre la privacy dei propri figli on-line.

Il lavoro sarà portato al prossimo convegno organizzato dalla Società Italiana di Medicina di dell’Adolescenza che si terrà a Sorrento il prossimo 19 ottobre.

 

Sahalima Giovannini

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