Le feste natalizie sono per definizione il periodo dell’anno da trascorrere in famiglia. Film e pubblicità celebrano il piacere di stare insieme, grandi mangiate, spacchettare i regali e giocare. Per le famiglie in cui i genitori sono separati, le feste non equivale sempre a felicità. Sono proprio i bambini più piccoli a manifestare il disagio della separazione dei genitori, chiedendo a Babbo Natale non giochi o regali, ma la possibilità di stare tutti insieme. Anche i genitori sicuramente soffrono, ma se l’età e l’esperienza possono aiutare a superare la situazione, per i bambini è decisamente più difficile. Soprattutto tenendo conto che non hanno le armi psicologiche per far fronte a una situazione che può generare solitudine, nostalgia e sensi di colpa. Vediamo insieme qualche consiglio per mamma e papà.
I momenti di malinconia e di dolore non mancheranno in questi giorni di festa, soprattutto tenendo conto della difficoltà vissute nei mesi scorsi. È importante cercare di ridurre al minimo le tensioni, offrendo ai figli la possibilità di parlare, così da privilegiare la comprensione e il rispetto reciproco. Deve essere assolutamente evitato di creare situazioni ad hoc per screditare il partner o per venire a conoscenza della sua vita privata utilizzando ad esempio frasi del genere: – cosa fa la mamma a Natale?” – oppure – con chi sei stato meglio?- Il rischio è che la paura di ferire uno o l’altro genitore induca il bambino a mentire, sviluppando così quel sottile senso di colpa destinato a minare il rapporto limpido che ogni figlio deve poter mantenere con entrambi i genitori. Sicuramente sarà faticoso correggere continuamente il tiro, ma i genitori hanno l’obbligo morale di assicurare l’equilibrio psicologico di un figlio. Per garantire la serenità è necessario mettere in campo: onestà, comprensione e, naturalmente, coerenza. Tutto questo soprattutto quando il desiderio di rivalsa di un genitore sull’altro rischia di compromettere quella costanza educativa di cui un bambino, per crescere sereno, ha bisogno.
La ragione vuole che si eviti di porre i bambini al centro del conflitto genitoriale. La contesa in questo periodo corre sul filo dei regali, dei privilegi e delle concessioni. Voglio passare le feste con papà perché mi fa fare quello che voglio – oppure – Mamma mi compra regali più belli – In entrambi i casi a farne le spese è sempre e soltanto un bambino, disorientato dall’improvvisa caduta del rispetto delle regole e di punti fermi. La momentanea gioia di ricevere di più lascerà ben presto spazio ad un vuoto, colmabile esclusivamente dall’affetto unico e disinteressato di una mamma e di un papà. I bambini non hanno bisogno di regali costosi a Natale, loro hanno solo bisogno di comprensione, ascolto, amore e di genitori che sappiano donargli serenità. Non si tratta certo di mutare le proprie scelte, ma di provare a mettere da parte, almeno a Natale, le proprie esigenze e le proprie ragioni e guardare le cose con gli occhi di un bambino.
Se il rapporto con l’ex compagno o compagna è sereno e questo sarà il primo Natale da separati, si può valutare la possibilità di trascorrere, norme Covid permettendo, tutti insieme la sera della vigilia ed il giorno di Natale. Per i bambini non potrebbe esserci regalo più grande. Se invece il Natale prevede inevitabilmente una divisione, i bambini vanno aiutati ad affrontare la nuova esperienza: devono essere preparati per tempo, parlandone insieme e condividendo il programma dei giorni che passeranno con l’uno e o con l’altro genitore. Rassicurandoli, in ogni caso, che la separazione di mamma e papà non implica in alcuno modo un allontanamento. È bene approfittarne per trascorre insieme il tempo libero: leggere un libro insieme, proponete giochi divertenti, un film da vedere in Replay o una banale ma indimenticabile passeggiata. I nuovi partner non dovrebbero essere presentati in questo periodo natalizio, soprattutto se accompagnati da un bel regalo. Questo Natale ha già sufficienti motivi per suscitare troppe emozioni ai bambini piccoli, stati emotivi difficili da gestire ora e difficili da ricordare in futuro.
Giorgia Andretti