In aumento abusi sui bambini dopo le restrizioni pandemiche

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In aumento abusi sui bambini dopo le restrizioni pandemiche

maltrattamenti sui minori

L’infanzia dovrebbe essere il periodo più sereno della vita, ma non lo è per tutti i bambini. Secondo alcuni esperti molti di loro subiscono violenze e abusi tali da segnare per sempre la loro crescita psichica. I dati parlano di un caso di maltrattamento ogni 10 ragazzini. È importante contrastare gli abusi sui bambini con una corretta educazione rivolta alle famiglie. I genitori devono comprendere i segnali di malessere e disagio.

Abusi sui bambini, uno su dieci ne è soggetto

Può trattarsi di abuso fisico, psicologico, violenza assistita o cyberbullismo. Sta di fatto che il 9% dei circa 9 milioni di minori presenti in Italia subisce maltrattamenti. Questi dati, già preoccupanti, si sono aggravati con lockdown e pandemia Covid. Il fatto di non poter uscire e frequentare amici reali ha ridotto le relazioni a rapporti virtuali, spesso scatenando gli istinti peggiori. Sono aumentati i casi di bullismo online, oltre agli episodi di maltrattamenti in famiglia e anche se non vedono coinvolti direttamente i bambini lasciano loro segni profondi. Il lockdown ha peggiorato la situazione anche con la perdita del lavoro in molte famiglie, creando situazioni di stress che spesso si sfogano in momenti di violenza fisica ma anche di violenza verbale. Questi episodi non solo mettono a rischio la sicurezza fisica e psicologica dei bambini, ma possono traumatizzare fino a creare cali di autostima, insicurezza, disturbi sociali e spingere, nel tempo, a imitare questi stessi comportamenti negativi.

I tanti segnali da non sottovalutare

Non sempre i bambini sono in grado di riferire quello che capita loro. In parte succede perché manca loro la capacità, in parte perché vivono una sorta di pudore nel parlarne. Compaiono però segnali che non vanno sottovalutati, come incubi, disturbi del sonno, atteggiamenti autolesionisti, disturbi improvvisi del comportamento alimentare, isolamento, calo del rendimento scolastico, perdita di controllo nel trattenere i bisogni soprattutto se sono ancora piccoli. Tutti questi sono alcuni dei sintomi da non sottovalutare e devono mettere in allerta genitori e insegnanti. Non sempre però gli adulti se ne rendono conto perché i confini sono molto sottili. Per questa ragione si riconferma centrale per la prevenzione la crescita di consapevolezza nelle famiglie.

Corsi specifici per capire se ci sono problemi

La Fondazione Internazionale Menarini, in occasione del primo incontro del Tink Tank On Radar, lancia la proposta di corsi per genitori e bambini, sportelli di ascolto nelle scuole e un osservatorio ad hoc per le Procure. Creare una rete a maglie strette per prevenire e intercettare ogni forma di disagio è stato l’obiettivo dell’incontro dal titolo ‘Infanzia bruciata. Aiutiamoli a sorridere’, che ha visto a confronto 28 autorevoli esperti, tra medici, psicologi, pedagogisti, educatori, forze dell’ordine e magistrati. Gli esperti suggeriscono di inserire nei corsi di preparazione al parto per le future mamme, anche informazioni sul rischio di divulgare le foto dei propri bambini sui social media, cosa purtroppo frequente.

Sahalima Giovannini

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