Affettuosa ed empatica ma anche autorevole e competente. Non è facile trovare chi ci sostituirà con il nostro bambino quando il nostro tempo è fagocitato dal lavoro.
La fine delle vacanza, per molte donne, coincide con la fine del congedo di maternità, è tempo quindi di individuare una persona che possa sostituirci: la baby sitter. La ricerca di una persona valida potrebbe anche rendersi necessaria per affiancare i nonni nell’accudimento del bambino. La scelta di una tata, o baby sitter, si configura come una valida alternativa al nido, soprattutto se il bambino è molto piccolo. Ma, proprio perché questa persona dovrà trascorrere molto inoltre, deve essere affettuosa e divertente per consentire al piccolo di passare del buon tempo insieme.
Prendersi tutto il tempo necessario
Quando si decide di assumere una baby sitter è importante una buona organizzazione. Già qualche settimana prima della ripresa del lavoro deve iniziare l’affiancamento tra la mamma e la tata. Questo significa che bisogna mettersi alla ricerca già un mese prima, questo lasso di tempo permette infatti non solo di scegliere senza fretta la persona adatta tra le varie candidate, limitando il rischio di commettere errori di valutazione, ma dà anche il tempo a mamma e bambino di conoscere la persona, di abituarsi e perfino di affezionarsi. Anche se la mamma vorrebbe rimandare il più possibile il momento del distacco, in questo caso è bene darsi da fare: il tutto a vantaggio della serenità e del benessere del bambino.
Dove rivolgersi per non sbagliare
Agenzie specializzate o associazioni dispongono di personale esperto nella cura dei bambini, è questo il luogo più adatto per la ricerca di personale. Il costo è un po’ elevato, ma quasi sempre si può essere certe di trovare persone capaci a cui affidare il bimbo con maturata esperienza. Fare parte di una associazione inoltre è garanzia di serietà e spesso, in caso di emergenza, se la tata fosse malata, si può contare su una valida sostituzione. In alternativa, si può ricorrere al classico passaparola tra amiche e conoscenti con bambini. E’ buona norma diffidare di quelle persone che lasciano annunci in negozi o supermercati, dichiarandosi disposte anche ad accudire le persone anziane o ad occuparsi della casa: questo significa che non si ha una vera specializzazione nella cura di un bambino piccolo. L’esperienza con i piccolissimi deve essere, invece, il principale requisito. Certo, se la tata è disposta anche a sistemare il lettino o lavare la biancheria del piccolo, tanto meglio, ma la priorità deve essere l’accudimento del piccolo.
Serve esperienza e l’età giusta
Un bimbo di cinque – sei mesi o anche di un anno o più, ha bisogno di essere seguito con attenzione per tutto il giorno, con pazienza e amore. Una delle attività prioritarie di un bimbo così piccino è lo svezzamento: una brava tata deve essere in grado, con sole poche indicazioni della mamma, di preparare in autonomia la sua pappa. Deve poi essere in grado di offrirla al piccolo con la sufficientemente fermezza per educarlo all’alimentazione. Una buona dose di esperienza è un requisito augurabile. Si passa al secondo requisito: meglio una tata giovane, che sappia intrattenere, o una più “grande”? Si deve tenere conto che un bambino piccolo ha bisogno soprattutto di una persona affettuosa e preparata, quindi è preferibile evitare le ragazze ai primi lavori. Anche le persone molto anziane non vanno bene: per quanta esperienza possano avere, non dispongono più dell’energia necessaria per tenere a lungo un bimbo in braccio o per sostenerlo, con la schiena piegata in avanti, nei suoi primi passi. L’ideale è una persona di mezza età, il bimbo deve poterla percepire come una zia o una giovane nonna.
Altri dettagli importanti
E da ultimo, si deve controllare che la persona abbia un aspetto gradevole e rassicurante per il bambino. E’ preferibile una non fumatrice o, per lo meno, che non fumi mai mentre è con il bambino, nemmeno se questo dorme in un’altra stanza o se è a spasso con lui. Per quanto concerne l’abitazione, l’ideale è che la babysitter abitasse non troppo distante da noi in modo da poter raggiungerci anche a piedi, in caso di scioperi dei mezzi pubblici o di guasti all’automobile. Una volta scelta la persona giusta, un periodo di affiancamento di un paio di settimane sarà il tempo giusto per rendersi conto se la persona scelta è davvero quella giusta.
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Sahalima Giovannini