La soluzione per riprendersi del tutto dai malanni invernali? È semplice come bere un bicchier d’acqua. E consiste, per l’appunto, nell’assumere tanto liquido. L’acqua è associata alla sensazione di refrigerio e in prima istanza si beve per togliere la sete e per rinfrescarsi, soprattutto quando fa caldo. Anche nella stagione fredda, però, è importante bere a sufficienza, soprattutto in questo periodo dell’anno quando l’inverno fa sentire ancora i suoi colpi di coda e quando l’organismo, passato attraverso sindromi influenzali, ha bisogno di eliminare le tossine intrappolate nel circolo sanguigno dopo i malanni tipici della stagione invernale.
L’acqua combatte radicali liberi e tossine
Una volta guariti da influenza, raffreddore e sindromi varie da raffreddamento, restano nel nostro corpo maggiori quantità di radicali liberi, sostanze naturali perché prodotte dai processi di respirazione delle cellule, purtroppo in forte aumento in situazioni di stress fisico per colpa delle malattie, oltre che dell’inquinamento e della cattiva alimentazione, svolgendo un effetto infiammatorio su organi e tessuti. Appesantiti da queste tossine, la pelle, i reni, l’intestino, chiamati organi emuntori perché dovrebbero eliminare le scorie, non riescono a lavorare bene. È allora nostro compito aiutarli, rendendo il sangue più fluido, in modo da far disperdere agevolmente le tossine con l’urina, le feci ed il processo di traspirazione. Questo è possibile in un modo molto semplice: bevendo più liquidi. Tè con poco zucchero, spremute di agrumi di stagione, brodi vegetali leggeri ma anche, semplicemente, tanta acqua fresca. Secondo studi effettuati dall’Università di Lethbridge, in Inghilterra e citati anche da esperti italiani come il professor Umberto Solimene, dell’Università degli Studi di Milano, una corretta idratazione può rivelarsi un’arma vincente, fondamentale per l’organismo. Questo succede perché la febbre rappresenta un temporaneo aumento della temperatura corporea, in risposta ad una malattia, sopra al valore considerato normale, all’incirca 37 gradi. Il corpo provvede a disperdere il calore attraverso la sudorazione, un processo importante che comporta però perdita di liquidi e sali minerali che vanno reintegrati con i liquidi.
Bere, un gesto fondamentale
L’acqua è la bevanda ideale in questo processo. In particolare quella minerale è in grado di reintegrare anche micronutrienti come il calcio, il magnesio e il potassio: elementi fondamentali per mantenere una corretta omeostasi del corpo, specialmente nelle età critiche.
L’acqua, inoltre, è un elemento essenziale per il nostro corpo: regola la temperatura corporea così come l’equilibrio idrico. E’ coinvolta nel trasporto dei nutrienti e nel bilancio energetico, senza dimenticare il potere detossificante per eliminare sostanze nocive e scorie e quello diluente per le sostanze ingerite oralmente, inclusi i medicinali. In inverno, però, si può avvertire meno desiderio di bere. È invece essenziale assicurarsi almeno un litro di acqua al giorno, che in caso di febbre va aumentata a due litri-due litri e mezzo. Non bere espone il fisico ad una leggera disidratazione, ossia a una mancanza cronica di acqua che può contribuire al peggioramento dello stato psico-fisico dell’organismo e soprattutto nei bambini, specie i più piccini, va evitata. È importante bere anche per fare scorta di liquidi, per essere ben idratati nel caso si soffra di una forma di gastroenterite con dissenteria e vomito frequente soprattutto nei piccoli: contribuirà a non far intaccare le riserve idriche se queste sono già sufficienti. Si deve bere, ovviamente, quando si ha sete, ma è meglio non aspettare di avere la bocca secca. Sintomi dell’esigenza di bere sono un leggero stato confusionale e la sensazione di appetito senza però che si abbia realmente voglia di mangiare, una vaga stanchezza. A volte basta un bel bicchiere d’acqua a far sentire subito meglio.
Sahalima Giovannini