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Aggiungi il pesce a tavola!

Azzurro o argenteo, il pesce è ricco di nutrienti, è digeribile e contiene le proteine nobili. Tabelle alla mano, vediamo le qualità che risultano adatte a tutta la famiglia.

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Lo confermano le ricerche: durante l’estate, il consumo di pesce aumenta sensibilmente rispetto alle altre stagioni. E’ facile da preparare, gustoso, si presta a ricette ricche di fantasia ed è ottimo anche freddo. Piace praticamente a tutta la famiglia e, a parte i rari casi di allergia, che però vengono messi in luce per tempo, il pesce si rivela una scelta vincente anche perché è un alimento di eccellente qualità.

Una miniera di sostanze benefiche
Dal punto di vista nutrizionale è identico alla carne, perché le sue proteine sono di alto valore biologico, cioè contengono gli aminoacidi essenziali, necessari per costruire tutti i tessuti del corpo e, quindi, indispensabili per i bambini in crescita. In compenso, i grassi sono di migliore qualità messi a confronto con quelli della carne, che sono di tipo saturo e in grado di creare disturbi alla circolazione sanguigna se ingeriti in eccesso. Quelli del pesce sono invece grassi polinsaturi della serie Omega 3 e sono importantissimi per lo sviluppo del sistema nervoso centrale e della retina. Inoltre mantengono fluido il sangue e favoriscono la circolazione, contribuendo a mantenere bassi i livelli di grassi e colesterolo “cattivo” nel sangue. Il pesce poi contiene molto fosforo, che, legato ai grassi, forma i fosfolipidi che stimolano positivamente l’attività cerebrale. In più apporta lo iodio e il calcio, minerali essenziali per la crescita e per le ossa del bambino. Questo alimento infine è una miniera di vitamine, soprattutto quelle liposolubili, cioè A, D, E, K, di grandissima importanza per la vista, la calcificazione delle ossa, la coagulazione del sangue e contro l’invecchiamento precoce. Uno studio condotto dal Nutrition Foundation of Italy, che ha riunito tutte le ricerche degli ultimi anni sul pesce, sostiene che questo alimento può addirittura prevenire forme di sovrappeso e di obesità. I suoi grassi buoni mantengono una ottimale produzione di insulina da parte del pancreas e le sue proteine favoriscono la secrezioni di ormoni che danno un senso di sazietà.

Quando introdurlo nella dieta
Sono tante le varietà disponibili. Tra i pesci magri troviamo la sogliola, l’orata, la spigola, il merluzzo, il nasello, il palombo e la trota. I tipi semigrassi comprendono la triglia, la carpa, il dentice, il salmone, il tonno, il pesce spada e le sarde. Lo sgombro, l’aringa, l’anguilla e il capitone fanno parte dei pesci grassi e sono i meno indicati per i bambini. Nella scelta del pesce ci si può orientare tenendo presente un criterio generale importante. Alcune specie infatti potrebbero rappresentare un pericolo: nei pesci grandi, come tonno e pesce spada, si depositano maggiori quantità di metalli pesanti come mercurio e piombo. Meno a rischio le specie più piccole. Naselli e merluzzi, per loro costituzione, sono tra tutti, quelli che accumulano meno metalli tossici, così come il salmone. Il rischio minimo lo corre la trota, che non sopravvive in acque inquinate. In generale, il pesce che viene dall’Atlantico è meno inquinato di quello del Mediterraneo.

Più volte la settimana, se è possibile
Il pesce è tra gli alimenti più salutari ma anche a maggior rischio di allergia per i bambini. Per questo motivo si preferisce ritardarne l’introduzione dopo i primi sette mesi di vita, se non addirittura dopo l’anno, soprattutto nei bambini con un genitore allergico. Se il bambino mostra di gradirlo molto, il pesce può essere proposto spesso, anche più volte la settimana. Se, invece, non ne apprezza l’odore o il sapore, è meglio non fare alcuna pressione, rispettare i suoi gusti e riprovarci più avanti. La presenza del pesce nell’alimentazione del piccolo a partire dallo svezzamento è utile anche per educarlo al gusto di questo cibo così importante già nella primissima infanzia. Secondo gli esperti della nutrizione se un bambino è abituato presto a mangiare il pesce, continuerà a consumarlo anche in età adulta. Per iniziare, è bene fare assaggiare al bambino i pesci dal sapore più delicato, come la sogliola, il merluzzo e il nasello per provare successivamente quelli dal gusto più deciso, come l’orata e la spigola. La cottura migliore è quella al vapore, perché preserva i principi nutritivi dell’alimento, ma va bene anche al forno o ai ferri.

Fresco o surgelato, quale scegliere
Per iniziare si può scegliere l’omogeneizzato, che risponde perfettamente alle esigenze di sicurezza, igiene e praticità. Il pesce infatti è sottoposto a tutti i controlli necessari ad assicurarne la qualità, è cotto a vapore e la frantumazione delle sue fibre è più minuta, il che rende la sua carne più assimilabile. Inoltre la lavorazione a cui è sottoposto assicura la totale assenza di lische e la confezione sottovuoto garantisce il mantenimento dei principi nutritivi del pesce senza aggiunta di conservanti: per questo, una volta aperto, il vasetto va tenuto in frigorifero e consumato nell’arco di 24 ore. Il pesce surgelato è ottimo sotto il profilo nutritivo e offre maggiori garanzie di sicurezza igienica: conserva infatti tutte le proprietà nutritive del pesce appena pescato ed è da preferire a un prodotto fresco di dubbia provenienza.

Occhio alla freschezza
L’importante è controllare la data di scadenza riportata sulla confezione, la temperatura del banco frigo (deve essere uguale o inferiore a 18°C) e la presenza di lastrine di ghiaccio sulla superficie della scatola: può essere il segno di uno scongelamento accidentale e l’alimento potrebbe essersi deteriorato,
poiché non bisogna mai ricongelare un prodotto che ha già iniziato il processo di scongelamento. Se invece si preferisce dare al bambino il pesce fresco, questo deve essere realmente freschissimo. La garanzia si può avere recandosi in una pescheria di fiducia o nel reparto di un supermercato realmente ben fornito. Il pesce va portato a casa nella borsa termica e messo in frigo, poi preparato prima possibile: deve essere privato delle viscere, pulito e squamato. Una volta cotto si deve eliminare la testa, la coda, la lisca e la pelle, quindi la carne va tritata finemente per essere proposta al piccolo, cotta al vapore con un filo di olio di oliva.

Angela Salini

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