E’ la malattia infettiva più riconoscibile perché le macchioline rosse si trasformano in piccole vesciche
La varicella è una malattia infettiva dell’infanzia estremamente contagiosa che colpisce maggiormente i bambini tra i 5 e i 10 anni, in particolar modo tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Tra tutte le malattie esantematiche dell’infanzia, la varicella è quella più facilmente riconoscibile. Dopo un’incubazione molto lunga, che va dai quattordici ai ventuno giorni, e un breve periodo di malessere diffuso e febbre variabile, fa la sua comparsa la fase esantematica vera e propria, che è costituita da macchioline rosse, lievemente rilevate, che nel corso di qualche ora, si trasformano in vescicole che contengono liquido. Se il liquido si intorpidisce, le vescicole si trasformano in pustole, lesioni complicate da una sovrammissione batterica. Nella fase conclusiva, le vescicole, seccandosi, diventano croste. Queste gradualmente si staccano in modo spontaneo nel giro di circa una settimana. L’esantema compare prima sul cuoio capelluto, sul viso e sul torace e poi si estende al ventre, ai genitali, alle braccia e alle gambe. Per attenuare il prurito che provoca la manifestazione della varicella, i genitori, dopo che si sono seccate le vescicole, possono fare al bambino il bagnetto tutti i giorni, utilizzando un sapone a ph fisiologico, e asciugandolo con una spugna morbida, evitando di frizionare o sfregare le lesioni. E’ consigliabile poi applicare un latte idratante. Per evitare inoltre che il piccolo si gratti, provocandosi abrasioni che poi potrebbero infettarsi, è bene mantenere le sue unghie sempre corte.
Il pediatra non prescrive una cura specifica contro la varicella, ma eventualmente solo farmaci in grado di attenuarne i sintomi (antistaminici contro il prurito ed antipiretici per la febbre).
La varicella nel bambino in genere non comporta complicazioni, tranne che nel neonato, poiché è sprovvisto degli anticorpi di questa malattia. In questi casi, anche se raramente, la malattia può complicarsi con polmonite da curare con gli antibiotici, e ancora più di rado, con malattie che possono colpire il cervello, come l’encefalite. Una complicazione minore della varicella è l’infezione batterica della pelle, causata dal continuo grattarsi del bambino. In genere è sufficiente disinfettare le vescicole con acqua ossigenata, utilizzando garze sterili. Per le donne in gravidanza è consigliato non stare in contatto con bambini che presentano questa infezione, poiché essa può essere trasmessa al feto attraverso la placenta e causare, specie nel primo trimestre, anche se raramente, complicazioni.
Per questa malattia infettiva abbiamo a disposizione anche in Italia il vaccino specifico. La vaccinazione è consigliata a tutti i bambini dopo il compimento del primo anno di vita e a tutti gli adolescenti sopra ai 12 anni che non hanno contratto la malattia da bambini. Il virus della varicella dopo la malattia si va a “rintanare” nei gangli nervosi e può riattivarsi anche a distanza di anni provocando l’herpes-zoster, comunemente inteso come “fuoco di Sant’Antonio”. Questa è una dermatite dolorosa, nelle cui vescicole c’è il virus della varicella: chi non ha avuto questa infezione deve evitare il contatto con il soggetto che ha l’herpes, perché attraverso esso potrebbe ammalarsi appunto di varicella.
Prof. Luigi Tarani