Nonni in prima linea
16 Settembre 2002
Ammalarsi in ferie
22 Settembre 2002

Scambiamoci le ore

Condividi sui social

Anche in Italia crescono le mamme che ricorrono alle Banche del Tempo: ecco cosa sono e come funzionano

Chi ha tempo, non aspetti tempo. O, meglio, non perda l’occasione di ‘investirlo’ al servizio degli altri per avere in cambio altri servizi, secondo la filosofia che guida le Banche del Tempo. Si tratta di ‘istituti di credito’ un po’ particolari, che operano in Italia oramai da qualche anno. Presso i loro sportelli non si depositano o prelevano euro bensì la propria disponibilità a scambiare favori con gli altri ‘correntisti’, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità. Un modo intelligente per offrire e ricevere un aiuto prezioso nell’organizzazione della vita quotidiana, insomma, a disposizione di tutti i genitori super indaffarati.

Come funzionano le Banche del Tempo
“Le Banche del Tempo – spiega Adele Grisendi presidente di Tempomat, l’Osservatorio nazionale sulle Banche del Tempo – sono associazioni di persone che si scambiano tempo per aiutarsi, secondo un meccanismo circolare. Gli scambi di ‘servizi’ sono infatti destinati a dare una mano a tutti i correntisti, in particolare donne ma, in realtà, tutti i componenti della famiglia vengono coinvolti, per l’organizzazione della vita quotidiana”.
In pratica funziona così: quando si entra a fare parte dell’associazione e si apre un conto corrente presso la Banca del Tempo cittadina si riceve un libretto assegni/tempo, con cui prelevare e versare ore, insieme alla lista degli altri ‘correntisti’ con i relativi numeri di telefono e la disponibilità di ore e attività. Se qualcuno ha bisogno di una baby sitter per due ore, ad esempio, potrà contare sull’aiuto di chi ha dichiarato di svolgere questo servizio e rientrare dal debito accumulato offrendo prestazioni ad altri associati. Non è necessario, quindi, rendere il favore a chi l’ha fatto bensì mettere il proprio tempo a disposizione di tutti gli altri. L’unico obbligo è il pareggio del conto corrente che deve sempre tendere al saldo ‘0’. Nell’ottica, poi, di favorire i rapporti personali tra gli associati snellendo al massimo burocrazia e sprechi, l’intervento del coordinatore/gestore dell’associazione è limitato alla soluzione dei problemi e gli scambi avvengono direttamente tra associati.
Un’idea intelligente e innovativa nel panorama dell’associazionismo italiano per facilitare l’organizzazione della vita quotidiana. Le attività scambiate possono infatti essere di qualsiasi tipo: dall’aiuto domestico alle lezioni private, alla disponibilità a recapitare a casa la spesa fino al disbrigo di tanti piccoli lavoretti come montare delle mensole, riparare qualcosa e così via. “Le Banche del Tempo – riprende la Grisendi – sono il prodotto dell’intelligenza organizzativa delle donne, sempre indaffarate tra mille attività, domestiche e non”. Sono insomma una rete di solidarietà fondata sullo scambio alla pari di prestazioni in grado di soddisfare bisogni legati alla vita quotidiana come nessun servizio pubblico può fare. E, in pratica, sono la versione moderna della rete di aiuti che, una volta, erano garantiti dai rapporti di buon vicinato, oggi sempre più rari nei grandi e nei piccoli centri.

Una realtà con cui è facile entrare in contatto
A circa 10 anni dalla loro nascita – se ne è parlato per la prima volta nei primi anni ‘90 a Parma ma è stata la sperimentazione di un gruppo di donne di Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, a fare conoscere a livello nazionale e internazionale l’idea – si tratta di una realtà consolidata. Sono circa 300, infatti, le associazioni in Italia per un totale di 340 sportelli sparsi in tutta la penisola.
Diventare correntisti è facile. Oramai le Banche del Tempo godono dell’appoggio dei comuni che mettono a disposizione la sede per l’apertura dello sportello. Per sapere se nella propria città opera un’associazione, la via più breve è quindi mettersi in contatto con la segreteria del sindaco o dell’assessorato alle pari opportunità o ai servizi sociali. In alternativa, sul sito di Tempomat, l’Osservatorio Nazionale, alla voce Anagrafe e Informazioni, si trova la ‘mappa’ di tutte le Banche del Tempo italiane con tanto di storia e aggiornamenti sulle attività di ognuna. Per associarsi e aprire un conto corrente, a seconda delle realtà, può essere necessaria una piccola quota associativa annua per le spese organizzative.
Chi fosse interessato, invece, a fondare una Banca del Tempo oltre che sulle informazioni sul sito di Tempomat, può contare su un valido volume La banca del tempo, edito da Franco Angeli. Informazioni si possono ottenere anche mandando un fax all’Osservatorio Nazionale (06/8476337; 06/8845683) oppure una mail all’indirizzo tempomat@mail.cgil.it.

In Rete:
Tempomat – Osservatorio nazionale sulle Banche del Tempo

 

Antonella Valentini

Registrati o Accedi

Lascia un commento