Malattie collegate ai videogiochi: dolori articolari, cistite ed epilessia

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Malattie collegate ai videogiochi: dolori articolari, cistite ed epilessia

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Demonizzare i videogiochi non è corretto: sembra infatti che, utilizzati con buon senso e per tempi limitati, mantengano attivo il sistema nervoso, tanto è vero che sono impiegati come terapia di supporto negli anziani con problemi di demenza senile e disturbi neurodegenerativi. Ciò che non deve essere fatto è giocare per intere ore senza sosta. L’eccessivo utilizzo di videogiochi può infatti causare veri e propri problemi alla salute, come hanno dimostrato le ricerche di un gruppo di esperti olandesi, i cui risultati sono stati pubblicati sull’edizione natalizia del British Medical Journal. I ricercatori hanno revisionato alcuni casi descritti in letteratura di problemi di salute derivanti da un utilizzo senza pause da parte dei ragazzi e degli adulti alle consolle per il gioco. Sono partiti da un caso di epilessia da Nintendo che ha riguardato una ragazza di 13 anni con la predisposizione all’epilessia , dopo aver giocato ininterrottamente per tre ore ha manifestato crisi convulsive ricorrenti.

I disturbi ortopedici dovuti ai videogiochi
Tra i disturbi più diffusi fanno bella mostra quelli di tipo ortopedico dovuti ai movimenti ripetuti e innaturali che coinvolgono le mani, le dita ed i polsi di chi trascorre ore davanti a un videogioco. Molto frequente, per esempio, è la tendinite da mouse, ossia l’infiammazione del tendine abduttore, cioè del prolungamento del muscolo che consente il movimento del pollice. Utilizzando il mouse, infatti, si tiene il braccio fermo, mentre si muove in continuazione il polso: in questo modo i tendini sono sottoposti per molto tempo ad un movimento innaturale, e può succedere che si infiammino. Quando è così, si sente dolore alla base del pollice e non si riesce più a muovere il dito. Se il dolore e l’impossibilità di muovere la mano si presentano all’improvviso, un rimedio utile è applicare del ghiaccio sulla parte infiammata. Dopo 10-15 minuti il dolore si placa e la mano recupera la sensibilità. Questo, tuttavia, è solo un rimedio temporaneo per alleviare il dolore. Quello che si dovrebbe fare è limitare il più possibile l’uso prolungato e innaturale delle articolazioni. Oltre alla tendinite il mal di schiena e il dolore al collo sono moderatamente frequenti, dovuti anche’essi alla posizione innaturale del collo e della colonna vertebrale.

Si può rischiare anche la cistite
I ricercatori olandesi hanno anche passato in rassegna casi di ragazzini che, per non abbandonare il gioco, talmente elevato era il coinvolgimento emotivo, hanno trattenuto troppo a lungo le urine, fino a farsi pipì addosso. In questi casi, farsela addosso è addirittura la conseguenza meno seria. Trattenere troppo a lungo l’urina in vescica può essere fonte di infezione: la cistite si manifesta con bruciore, dolore alla minzione e stimolo continuo a fare pipì. Si cura con gli antibiotici. Spesso i ragazzini, per non lasciare il gioco, trattengono anche le feci. Questa abitudine può ingenerare l’encopresi, una forma di stipsi a genesi psicologica. Senza contare altri disturbi come mal di testa, sonnolenza, vista annebbiata e persino mani fredde a causa della difficoltà di circolazione del sangue. Questi disturbi sono dovuti al mantenimento per diverse ore di una posizione immobile, spesso seduti su sedie non troppo comode, con gli occhi puntati in continuazione sul video. Per questo motivo è importante dedicarsi a un videogioco per mezz’ora- tre quarti d’ora al massimo, impiegando il resto del tempo ad attività che implichino il movimento, dallo sport al semplice gioco libero all’aperto.

Sahalima Giovannini

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