Non sempre l’adolescenza è l’età d’oro, per molti potrebbe essere l’inizio di un dramma

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Non sempre l’adolescenza è l’età d’oro, per molti potrebbe essere l’inizio di un dramma

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Adolescenza età d’oro della vita? Non sempre: per 2 giovani su cento, può essere il periodo peggiore. Il due per cento dei ragazzi di oggi soffre infatti di una forma di disagio mentale, che sia depressione, ansia o fobia. Si tratta di disturbi sempre più frequenti nei giovani. Troppo spesso i sintomi vengono sottovalutati, ma una visita preventiva dallo specialista è sempre consigliata, anche solo per scongiurare un eventuale disagio. Il disagio psichico può essere superato affidandosi al sostegno dell’unica figura medica in grado di valutare il caso e di prescrivere l’eventuali cure psicoterapeutiche e/o farmacologiche se necessarie.

La salute mentale nell’età evolutiva
Il Senato ha approvato una mozione nei giorni scorsi a proposito della tutela mentale nell’età evolutiva, proprio a ridosso della giornata mondiale della salute mentale. Il fenomeno del disagio mentale giovanile e’ sempre più diffuso nel nostro paese: sono 2 su 100 i ragazzi tra i 13 ed i 18 anni a soffrirne. Grazie al miglioramento delle condizioni di vita e delle cure dedicate al bambino subito dopo la nascita si è notevolmente ridotta la percentuale di bambini e ragazzi con forme di seria disabilità neuromotoria e sensoriale. Tuttavia, è in aumento la frequenza del manifestarsi dei disturbi dello sviluppo: ad esserne vittime sono 8 giovani su 100 tra i 2 e i 18 anni richiedendo tempi per le cure superiori ai 10 anni. Da quanto emerge dalla mozione, tra gli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale è annoverato lo stato di benessere dell’infanzia. Particolare riguardo dovrebbe essere posto nei confronti della salute mentale in età evolutiva, azione perseguibile attraverso un’accurata attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito psichiatrico, neuropsicologico e neurologico. A tal fine è necessaria un’azione combinata sia sul piano sanitario che sociale. Con la mozione il Senato invita il Governo a promuovere il riconoscimento della tutela della salute mentale in età evolutiva, sviluppando un sistema informativo dedicato e promovendo una rete di ricerca clinica dedicata con particolare attenzione ai modelli di cura e presa in carico efficace, efficiente ed economica. Viene inoltre richiesto al Governo di promuovere presso il Ministero della Salute l’istituzione di un tavolo permanente. L’obiettivo finale dovrebbe indicare le linee guida per il Programma Nazionale per la ricerca sulla salute mentale nell’infanzia e nell’adolescenza. Dovrebbe inoltre indicare i trattamenti riabilitativi, psicoterapeutici, farmacologici, pedagogici e sociali dei disturbi individuati.

Una malattia molto diffusa tra i giovani
Il disagio psichico più diffuso tra i giovani è la depressione. Questo tipo di disagio si contraddistingue per la presenza di una persistente sensazione di tristezza, potrebbe scaturire da una predisposizione genetica ovvero dall’influenza di fattori ambientali. Fattori di rischio potrebbero ravvisarsi nello stress, il fumo di sigarette, la perdita di un familiare o di una persona cara, l’interruzione di una relazione amorosa, abusi, violenze o abbandoni. Con l’arrivo dell’adolescenza il rischio di depressione nelle ragazze raddoppia rispetto ai loro coetanei maschi. I segnali da non sottovalutare sono ravvisabili in comportamenti insoliti quali la difficoltà a relazionarsi con amici e parenti, stato di tristezza e irritabilità, abbassamento del rendimento scolastico, disinteresse verso gli amici e non svolgere più attività prima ritenute divertenti. La trascuratezza dell’igiene personale, del modo di vestirsi e del sonno disturbato completano la rosa dei comportamenti alterati. Negli adolescenti la depressione è spesso accompagnata da ansia, disturbi da comportamento dirompente, abuso di sostanze stupefacenti e fantasie sul senso della vita fino al gesto estremo.

L’importanza del medico specialista
I primi sintomi del disagio psichico possono giungere già in tenera età, tuttavia individuarli non è semplice, per di più la famiglia, non riuscendo a percepire i segni del disagio, tende a giustificare eventuali comportamenti anomali. Troppo spesso, inoltre, l’invito a far sottoporre i ragazzi ad una visita specialistica viene disatteso! La figura dello psichiatra o del neuropsichiatria infantile nel nostro paese è ancora vista con diffidenza, al contrario, un consulto preventivo con queste figure è indispensabile per ottenere una reale valutazione che, purtroppo, i pediatri ed i medici di base non sono in grado di offrire. La corretta diagnosi di un disagio deve essere posta dallo specialista, a questo sono serviti i quattro anni della specializzazione, a giungere al corretto riconoscimento del problema ed alla sua risoluzione. La terapia potrebbe richiedere una serie di incontri con lo psicoterapeuta ma potrebbe anche essere necessario un piccolo sostegno farmacologico. E’ importante comprendere e far capire ai nostri figli che un incontro con lo psichiatra non equivale ad andare dal medico dei matti ma è un modo per capire e superare il disagio di quel momento particolare della vita. Tanto più un intervento terapeutico è precoce tanto prima si supera il problema, L’obiettivo deve tendere ad evitare la cronicizzazione del disagio, purtroppo un problema disatteso potrebbe trasformarsi in un disturbo serio per tutta la vita.

Simona Marchionni
Consulenza della dott.ssa Rosalba Trabalzini
Psichiatra, psicoterapeuta, laureata in psicologia medica

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